Possono dire tutte le sciocchezze che vogliono sulla crisi, su Renzi, su Conte. Ma una cosa non possono dirla, che con cinquecento morti al giorno e oltre ottantamila morti di covid, è da irresponsabili aprire una crisi. E invece lo dicono, i pidini, i grillini, i contini. Siamo da più di due mesi sotto misure restrittive, e i morti in due mesi sono raddoppiati, non c’è un cenno di schiarita. Conte fa continui dpcm, parla continuamente in tv, passeggia a caccia di consensi, è una seduta permanente sulla crisi in format da show: ma i morti, i ricoverati non diminuiscono col governo in carica.
Volete farci credere che dobbiamo reputarci fortunati di avere questo governo mentre il nostro è il paese al mondo col più alto numero di morti in rapporto ai malati e alla popolazione? Volete farci credere che la nostra salvezza sono i giochini con le regioni colorate, un giorno giallo, un giorno arancione o rosso, chiudi, apri, fai un salto, fai la penitenza? E volete davvero dire che senza questo governo saremmo perduti mentre in realtà siamo già perduti col governo in carica, lo stato d’emergenza continuo e i poteri pieni a Conte?
Non usate le vittime per restare al governo
No, non voglio sostenere il contrario, che i morti e i malati siano a causa del governo. Non si può dire cosa sarebbe accaduto con diverse strategie e governi, non abbiamo termini di paragone per dirlo. Dico semplicemente che per rispetto e per onestà non usate le vittime e la pandemia per restare al governo; e nemmeno per scalzarlo. Quello che possiamo dire è che a giudicare dal decorso, il governo in carica ha messo in scena una ricca drammaturgia sulla pandemia, un circo permanente, ma non ha inciso, non ha modificato i percorsi sanitari, non ha attrezzato il territorio.
Annunci, promesse, piani inadeguati e grotteschi, misure mutanti e inefficaci. Ha azionato il semaforo per i divieti, inveito contro la movida e la famiglia, senza alcun intervento strutturale, alcuna prevenzione. Sono convinto che senza un governo, senza un presidente del consiglio a tirare conigli immaginari da cilindri rubati, avendo al posto di ministri e premier solo funzionari, dirigenti, commissari prefettizi, staremmo almeno allo stesso punto. È irrilevante l’azione del governo, non ha avuto finora alcun impatto significativo sul contagio e sulla sua profilassi, sulle strutture sanitarie e sui protocolli da seguire per la medicina territoriale. Quel che poteva fare nell’arco di un anno, e soprattutto nei mesi estivi di tregua, non ha fatto o ha fatto in modo disastrosamente inadeguato.
Conte in sella grazie ai morti
Quel che “scuce” ora all’Europa è solo un colossale debito, per il quale basterebbero funzionari e commissari, senza presidenti e manichini, macchiette e ministri che sceneggiano la loro possente pressione per ottenere il debito. Ogni ipotesi, troika inclusa, non è più dannosa, inefficace e umiliante rispetto alla permanenza di questo governo. Questo governo regge sulla pandemia. Deve dire grazie ai morti e al contagio se è rimasto in sella, se la gente per paura si è piegata a chi comanda, se l’Europa ci sospende i debiti e i controlli e ci manda altri soldi, cioè altri debiti. Si trova nella terribile e fortunata circostanza di campare sulla tragedia.
Ho seguito il dibattito infinito, estenuante sulla crisi con le cuffie alle orecchie, ascoltando musica (classica, in prevalenza). Per nausea, overdose, fastidio fisico e neurologico. In particolare non riesco più a sopportare la vista di Conte in video, la voce non ne parliamo e i contenuti senza contenuto ancora meno; ho un malessere psicofisico che si estende ai suoi tifosi e affiliati.
La speculazione sulla tragedia, la fuffa…
Non mi era mai capitato con nessun presidente, eppure ne avevamo avuti di mediocri, di imbroglioni o semplicemente di gente agli antipodi, con cui si è in aperto e totale dissenso. Ma con lui si è superata la soglia della decenza, la malafede è assoluta, la disponibilità a vendersi tutto pur di restare a galla, la vanteria permanente mentre il paese sprofonda, la speculazione sulla tragedia, la fuffa…
Nel sostegno che l’establishment e i mammasantissima del retropotere danno a lui, vedo il riassunto del fallimento di questo paese, della sua classe dirigente, della politica e l’incapacità di riconoscere i meriti e i demeriti.
Per smentire l’accusa di essere attaccato alle poltrone lui sarebbe capace di varare un dpcm (che ormai anagrammo in cpdm, ma non vi dico la traduzione) in cui decreta che i consigli dei ministri d’ora in poi si faranno in piedi, senza poltrone. Poi, col piazzista Casalino farebbe titolare ai tg della casa che “il governo rinuncia alle poltrone”. Solo buffet in piedi…
Costretto a riabilitare Renzi
Sono costretto a riabilitare Renzi per la meritoria impresa di tentare di toglierlo da dove lui l’ha messo (curioso che Conte e Mattarella siano entrambi lì miracolati per volontà di Renzi). E sarei pronto a tifare per qualunque soluzione alternativa pur di liberarci dalla feccia al potere in un momento di così grave difficoltà e con un piano carico di miliardi da gestire. E lo dico non nutrendo fiducia in nessuno dei protagonisti politici odierni. (Poi quando senti che se si vota “mandiamo al governo gli amici dello sciamano”, questa è l’argomentazione principe della sinistra, allora sei costretto a rivalutare pure l’opposizione al paragone e davanti a tanta miseria).
Con un massiccio piano d’investimenti alle porte, con la crisi sanitaria, sociale ed economica sulle spalle, ci vorrebbe un governo di salvezza nazionale che traghettasse questa prima fase delicata e poi ci mandasse alle urne. Non voglio tornare sul tema. Ma se in America in piena pandemia si è fatto un passaggio così traumatico di elezioni e poteri, se in mezzo mondo si vota, non vedo perché in Italia non si possa non dico votare subito ma almeno sostituire un governo con uno più adeguato alla gravità della situazione e all’importanza del piano di ricostruzione. In momenti eccezionali come questi non si può avere un governo di minoranza nel Paese, magari tenuto in piedi da quattro mercenari trasformisti che sempre si trovano in un paese pieno di miserabili buffoni come il nostro.
MV, La Verità
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