Stormi di storni migranti, un grosso problema per la città di Firenze.
Proprio come per gli uomini le migrazioni degli animali creano problemi di convivenza quando diventano stanziali.
Firenze Nord, da Via di Novoli a Via Torre degli Agli e le vie limitrofe sono coperte di guano.
Maleodorante e probabilmente pericoloso per la salute, sicuramente deleterio per la viabilità e le carrozzerie dei veicoli.
Firenze Nord è invasa
Molti abitanti del quartiere di Novoli si stanno lamentando dell’invasione di storni.
Sotto gli occhi di tutti la situazione, che richiederebbe interventi da parte del comune e pulizie straordinarie.
Ma ovviamente da Nardella e Company nulla.
Le strade risultano scivolose e pericolose dalle eiezioni dei volatili, che la sera volteggiano alla ricerca di un albero o un riparo.
Alberi su cui si sono abbattute le ire della giunta Nardella che ne ha abbattuto a migliaia, rimpiazzandoli con asfittici arbusti di origine cinese.
Le cui chiome non possono offrire asilo agli storni, che si stringono nei pochi alberi rimasti a disposizione, troppi e troppo stretti.
I loro versi sono a tratti assordanti.
Le naturali funzioni corporee fanno il resto.
Un problema serio
Molte città italiane ed europee sono alle prese con un gran numero di piccoli uccelli usi a volare in gruppo, disegnando complesse coreografie aeree: sono gli storni, o Sturnus vulgaris secondo la denominazione scientifica, piccoli uccelli migratori di cui esistono circa 150 milioni nel mondo.
In Italia sono tra uno e tre milioni a seconda delle stime.
Nelle città del nord Italia tendenzialmente passano per migrare più a sud, mentre a Roma e in altre località del centro e del sud vivono per tutto l’anno.
D’inverno comunque ce ne sono di più, perché la popolazione residente viene raggiunta da stormi che provengono dall’Europa settentrionale e orientale, e si pensa che in generale il loro numero in Italia stia aumentando.
Lo Storno è, fra gli uccelli, una delle specie più adattabili.
È diffuso in quasi un terzo delle terre emerse, con una popolazione stimata in circa 600 milioni di individui.
I primi Storni in migrazione raggiungono l’Italia a metà agosto, ma lo spostamento vero e proprio, che interessa alcune decine di milioni di individui, si verifica dalla fine di settembre alla prima decade di novembre, con picco massimo tra la seconda metà di ottobre e la prima metà di novembre.
In Italia i primi storni migratori arrivano a metà agosto, ma il grosso della migrazione, a cui partecipano decine di milioni di uccelli, avviene dalla fine di settembre all’inizio di novembre.
Perché agli storni piacciono le città
Le città contemporanee, piene di pali della luce su cui posarsi e riscaldarsi e alberi dove dormire, sono particolarmente accoglienti per questi uccelli.
Inoltre nelle città ci sono meno predatori.T
Tuttaviagli storni continuano ad andare nei campi e nei pascoli (e sui campi da golf e attorno alle piste di atterraggio degli aeroporti) per mangiare, perciò in città si vedono solo di mattina e di sera.
Nella giornata sono come pendolari tra città e campagna, ma a differenza delle persone “lavorano” fuori città e ci tornano per andare a dormire.
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