Nella nuova riforma fiscale saranno contenute varie novità a partire dalla revisione del catasto e la lotta all’evasione fiscale grazie agli incroci fra le banche dati. “Debutta” poi anche l’obbligo di fatturazione elettronica alle categorie esentate fino a questo momento, una nuova Irpef e l’addio all’Irap per ridurre il carico fiscale sulle imprese.
L’obiettivo del Governo
Come si vede, c’è molta carne al fuoco: il testo del disegno di legge delega sul nuovo Fisco è stato definito ed inviato a Palazzo Chigi. L’obiettivo del Governo è quello di arrivare a un via libera in consiglio dei ministri tra questa e la prossima settimana. Scontro dei partiti, invece, sul capitolo fiscale per un confronto politico prima dell’approdo in consiglio dei ministri: tra le misure in cui un accordo è ancora lontanto, c’è quella sulla revisione del Catasto.
La riforma sul mattone
La riforma delle tasse sul mattone non piace a buona parte della maggioranza ma la richiesta arriva direttamente da tutti gli organismi internazionali, dalla Commissione europea all’Ocse. “È vero che il documento delle commissioni non suggerisce la revisione del Catasto – ragiona un esponente della maggioranza al Sole 24 Ore – ma nemmeno la stoppa perché l’accordo ha semplicemente deciso di ignorare il tema“.
Tra le ragioni che inseriscono il Catasto nella riforma c’è l’esigenza di affrontare i tanti problemi di equità di un sistema che continua a trattare gli immobili di pregio nelle zone centrali delle città in maniera diversa (migliore) di case che hanno un minor valore effettivo ma sono molto più recenti ed hanno una rendita più vicina alla realtà, al mercato attuale. Ecco perché ci potrebbe essere un riordino complessivo con gli immobili distinti tra ordinari e speciali e con un capitolo a parte per quelli coperti dai beni culturali.
Ordinari e speciali: ecco cosa cambia
Però, la vera novità potrebbe consistere nel passaggio dal “vano” al metro quadrato come unità di misura per la determinazione del valore patrimoniale. Il processo per stimare il valore dei cosiddetti immobili ordinari utilizzerebbe il metro quadrato come unità di misura, specificando i criteri di calcolo della superficie dell’unità immobiliare, mentre per quelli speciali potrebbero entrare in gioco funzioni statistiche per determinare valore di mercato, localizzazione e caratteristiche edilizie dei beni per ciascuna destinazione catastale. Le possibilità di successo del progetto, oltre che su un consenso politico che si preannuncia complicato, si basano sulla sinergia tra Entrate e Comuni nella determinazione dei nuovi valori catastali dei beni e nel loro aggiornamento periodico.
L’e-fatturazione contro l’evasione
Un altro filone inserito al centro della bozza di legge delega preparata in queste settimane è il contrasto all’evasione con un intervento mirato sulla fatturazione elettronica ed un riequilibrio tra i principi della tutela della privacy e quelli di lotta al sommerso. L’obiettivo è quello di rimuovere gli ostacoli che impediscono all’amministrazione finanziaria di beneficiare dei tantissimi vantaggi che offre la digitalizzazione degli adempimenti fiscali e delle informazioni acquisite nei database della Pubblica amministrazione e la piena operatività delle stesse banche dati.
In questo senso, la fatturazione elettronica non è ancora sfruttata a dovere: la delega potrebbe prevedere l’estensione generalizzata dell’obbligo di fatturazione elettronica anche per quelle partite Iva oggi esentate come nel caso di associazioni e società sportive dilettantistiche che abbiano conseguito proventi da attività commerciali per un importo non superiore ai 65mila euro, operazioni sanitarie e soprattutto dei cosiddetti forfettari, cioè gli autonomi interessati dalla Flat Tax del 15%. Anche in questo caso, però, bisogna andarci piano: sia per le resistenze politiche, sia perché serve l’ok di Bruxelles. Cosa facile non è.
“Il Parlamento reagisca”
“Secondo il Sole 24 Ore, il Governo vuole inserire nella riforma fiscale anche la revisione del catasto. Nel luglio scorso, le Commissioni Finanze di Senato e Camera si erano espresse in senso diametralmente opposto. Se il Parlamento ha ancora un senso, qualcuno batta un colpo“. Lo ha affermato il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, sul proprio account Twitter.
Sull’argomento non si sono fatte attendere anche le reazioni politiche. “Come il Parlamento ha deciso, non solo non ci deve essere nessun aggravio di tassazione sugli immobili, ma sulla casa il prelievo fiscale deve essere sostanzialmente alleggerito”, ha affermato il senatore Maurizio Gasparri, componente del Comitato di Presidenza di Forza Italia, sottolineando come Forza Italia sia il partito dell’abolizione dell’IMU sulla prima casa “e continuerà in questa politica con tenacia e con coerenza“.
Sul bonus al 110%, il senatore auspica una proroga immediata per le ristrutturazioni edilizie ed un’altra per tutti gli altri bonus per riattivare l’economia e tutelare le case. “Gli immobili sono un bene da tutelare non un limone da spremere. La linea di Forza Italia è chiarissima, è stata approvata in Parlamento e il governo ha soltanto da eseguire quello che le Camere hanno detto, scritto e votato. Senza alternativa. È una strada obbligata“, conclude.
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