Il governo Conte Bis ha sul tavolo la bozza del nuovo DPCM (Decreto del presidente del Consiglio dei ministri), la cui veste giuridica ha suscitato non poche perplessità.
Il testo definitivo risulta pronto per essere varato mercoledì 7 ottobre.
La previsione di un nuovo decreto, giustificato dall’aumento dei casi di positività ai tamponi, pur nella minore incidenza di casi gravi o sottoposti a terapia intensiva, ci riporta indietro di alcuni mesi.
Non sarà lockdown generalizzato, non per adesso almeno, ma saranno possibili chiusure localizzate, anzi sono già in atto.
Il tutto con il sapore amaro di una aspettativa di crisi ulteriore che l’Italia non può permettersi.
Le ipotesi in campo
Ci saranno novità sulle multe per chi non rispetta le regole, ma anche la decisione di chiedere al Parlamento una proroga dello stato di emergenza coronavirus al 31 gennaio 2021.
Tra le misure alle studio c’è anche quella di anticipare la chiusura dei locali, alle 22 o alle 23.
Diverse le ipotesi che circolano: dall’obbligo di mascherine all’aperto in tutto il Paese. Possibili limitazioni sugli orari di chiusura di pub e ristoranti, fino alle norme ferree sul contingentamento delle presenze in strutture sportive e ricreative come teatri e cinema.
Il governo lavora anche all’ipotesi di chiusure mirate e sempre più localizzate, di fatto veri mini lockdown.
Già oggi, con i bar chiusi dalle ore 18 alle 6 del giorno successivo e la sospensione delle attività di barbieri e parrucchieri, sono stati disposti in alcuni territori.
Gli ultimi sono previsti con un’ordinanza della Basilicata nel Potentino, fino al 13 ottobre per i comuni di Tramutola e Marsicovetere.
Controlli sempre più stringenti, anche da parte dei militari
I controlli, per espressa richiesta del Viminale, saranno sempre più stringenti.
Il capo di gabinetto del ministero dell’Interno, Bruno Frattasi, ha indirizzato una circolare ai prefetti allo scopo di adottare tutte le iniziative di propria competenza per limitare il rischio del contagio.
Nella circolare si ribadisce “l’impegno delle Forze di polizia nell’assicurare il rispetto delle disposizioni anti-Covid attraverso i servizi di prevenzione generale che caratterizzano le attività di controllo del territorio, come anche la possibilità di controlli mirati in relazione ai luoghi urbani e alle fasce orarie di maggiore affollamento”.
Se non bastasse, scenderanno in campo anche i militari.
Le attività di controllo potranno essere modulate – si legge nella circolare – “con il consueto concorso di operatori delle polizie locali e con l’eventuale ausilio del personale militare appartenente al dispositivo ‘Strade Sicure’, nel quadro del pertinente Piano di Impiego‘”.
La proroga dello stato di emergenza nel nuovo Dpcm
Nel nuovo Dpcm che contiene la proroga dello stato di emergenza, che verrà chiesto al Parlamento, sino al 31 gennaio 2021.
“Dilazioneremo le misure attuali, con la limitazione delle presenze ad eventi in luoghi aperti o chiusi: mille nel primo caso, duecento nel secondo.
Questo varrà per le manifestazioni sportive ma non solo: il limite delle duecento persone non va superato al chiuso, neppure in caso di matrimoni o feste private.
Le regole universali rimangono tre: mascherina, distanziamento e igiene. Ecco, stiamo ragionando su questi capisaldi”, ha detto ieri il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia.
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