Nuovo Governo: tutti sul carro del vincitore. Come sempre

mario draghi presidente

Il vincitore non è mai da solo. La politica italiana, anche se definire “politica” questa manica di cialtroni è un esercizio mentale complesso, non mi meraviglia più. In Italia, come nel resto del mondo, ma in modo più amplificato, si tende a stare sempre con chi vince.

L’ancoraggio alla poltrona è ormai una disciplina ben codificata e in odore di essere anche inclusa nel prossimo panorama sportivo del CONI. Ma in questi giorni si è avuta una specializzazione non da poco.

5 Stelle

Cominciamo da quelli più eclatanti: il Movimento 5Stelle. Quelli che:

Adesso hanno dato una bella mano di mastice alla loro poltrona e la difenderanno a costo della morte. Del resto Roma, da questo punto di vista, è una gran puttana ammaliatrice. Una volta che l’hai provata non riesci più a farne ma meno. Peggio dell’eroina.

E poi c’è il mutuo da pagare.

Lega

Stesso discorso per la Lega. Nasce da sovranista e muore da europeista. Mi aspettavo un appoggio verso Draghi, ma non una calata di braghe così eclatante. Forse aspirano ad una poltrona molto importante, tipo Interni o Sottosegretariato.

Di sicuro con questa manovra hanno spiazzato un bel po’ di partiti. A partire dal PD che con Zingaretti si è provato a prendere il merito della “folgorazione sulla via di Damasco” che ha colpito Salvini.

LeU

Vabbè, dai. Carezzina in testa e bacio in fronte. Sono stati bravi e non hanno sporcato troppo. Si sono messi a disposizione di Draghi con moderazione. Insomma, non sono contro ma nemmeno a favore. Tanta paura di scomparire.

I coerenti

Poi ci sono quelli che hanno mantenuto ben salda la loro mentalità e le loro intenzioni: PD, IV, FI e FdI. Ognuno di loro ha mantenuto le posizioni che avevano dichiarato in precedenza.

Anche la Meloni ha mantenuta ferma la sua rotta. Andando così all’opposizione. E devo essere sincero, non è una cosa così scontata, di questi tempi.

Rubando un post di un caro amico “Ora tutti in attesa di SuperMario.Detto da uno che comunque ripone una certa fiducia nell’operazione ricordatevi una cosa: sarà il Governo Mattarella e non il Governo Draghi. Per come ci si è arrivati, per come nascerà e soprattutto per l’imprescindibilità dell’appoggio di tutti, da Grillo a Salvini appunto. Un “vero” Governo Draghi sarebbe stato per forza di cose diverso.”

 

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