Oggi in Siria si vota per l’elezione del Parlamento

I siriani partecipano al processo elettorale in 7.277 centri per selezionare i 250 membri del Parlamento . 1656 i candidati, tra cui 200 donne.

Oggi

Siria – Il Comitato giudiziario superiore per le elezioni ha annunciato l’apertura delle urne: gli elettori di tutte le province oggi selezioneranno i propri candidati per il terzo mandato legislativo dell”Assemblea popolare”, ovvero il Parlamento siriano. Un altro passo avanti storico nel progressivo ritorno alla normalità. Al fine di garantire il buon svolgimento della consultazione, relativamente alle norme di prevenzione del Covid-19, sono state distribuite maschere e guanti tra i Presidenti e i membri delle varie commissioni, oltre ad opuscoli di sensibilizzazione ai cittadini.

In Siria, quindi, nonostante il coronavirus e la guerra, si vota regolarmente. 

Rispetto alle precedenti elezioni di quattro anni fa la situazione bellica nel Paese è migliorata sensibilmente. L’esercito arabo siriano, con i suoi alleati russi ed iraniani, ha compiuto passi avanti giganteschi nella liberazione del territorio dalle bande terroristiche. Grazie a questi positivi sviluppi, molte aree sono state restituite al controllo delle autorità di Damasco. Dove regnava il caos, oggi la gente si sta recando ad esprimere la propria preferenza politica in totale libertà.

Il Governo siriano ha allestito ben 7.400 seggi. Per la prima volta si vota anche in alcuni territori che per anni sono stati nelle mani dei terroristi, tra cui Goutha Est (campagna di Damasco), nel sud della provincia di Idlib e nel nord-ovest del Paese. La propaganda dei media occidentali ci ha detto per anni che in quelle zone c’erano poveri ribelli che chiedevano la democrazia. La chiedevano a bombe, attentati e teste tagliate, ovviamente. Oggi, che i miliziani coccolati dagli Usa non ci sono più, si va a votare con una grande speranza per il futuro. L’inganno che abbiamo subito anche in Italia in merito alla narrazione della storia di questa guerra è semplicemente criminale.

SI VOTA IN TUTTE LE PROVINCE

Le notizie arrivate fino a questo momento dai comitati elettorali sono ottime, le operazioni di voto si stanno svolgendo regolarmente, nella più totale tranquillità. Si vota nelle province che hanno già da tempo riconquistato la propria libertà, come Damasco, Homs, Aleppo e Hama. Si vota ovviamente anche Lattakia e Tartus, rimaste inviolate durante tutto il conflitto. Ma si vota anche a Raqqa, Deir ez Zor, Daraa e in una parte di Idlib. A chi ha seguito le terribili vicende relative all’aggressione terroristica subita dalla Siria, leggere che anche in queste zone si riprendono le normali attività non può che riempire il cuore di gioia.

Gioia che sicuramente non staranno provando i nemici della Siria, ovvero coloro che, anche in Occidente, avrebbero voluto vederla distrutta, depredata e sottomessa. Le elezioni di oggi, al di là di come finiranno, rappresentano l’ennesima vittoria politica di Bashar al-Assad, protagonista assoluto della rinascita della sua Patria, amato oggi più che mai. In nove anni il Presidente è riuscito nella complessa opera di tenere compatta la Nazione, combattendo il terrorismo e restituendo la libertà al popolo. Ci sono ancora tante battaglie da vincere, è vero, come ad esempio quella contro le illegittime sanzioni imposte dagli americani, tuttavia il messaggio che oggi arriva da Damasco è chiaro: la Siria è orgogliosamente in piedi. 

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