Oh, povero Tavares, costretto a tornare a casa. Quanto dispiace

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Oh, povero Tavares, costretto a tornare a casa. Quanto dispiace

Aveva ereditato un impero da Marchionne, il quale sappiamo bene come la pensasse sulle auto elettriche. Ora, però, non solo Stellantis, ma tutte le case automobilistiche tradizionali si trovano in profonda crisi.

Chissà perché?

Forse perché Stellantis e simili si stavano sfregando le mani all’idea che, entro il 2035, grazie a una miopia politica, tutti saremmo stati costretti ad abbandonare i motori termici. Erano convinti che l’Europa avrebbe pagato tutto a suon di bonus, ma non avevano fatto i conti con l’oste che parla mandarino. Né con il fatto che, ormai, non c’è più “trippa per gatti”.

In Italia, poi, ci hanno pensato le “stelline cadenti” a completare l’opera, tra bonus 110%, Reddito di Cittadinanza, monopattini, e così via

Meriterebbero tutti di fallire, se non fosse per le centinaia di migliaia di posti di lavoro che rischierebbero di andare in fumo.

L’ AD della Toyota e non solo lui a onor del vero già qualche anno fa predisse, che il mercato non vuole le elettroniche e che insistere sarebbe un tragico errore, piuttosto sarebbe utile continuare la ricerca e non limitarsi solo all’ elettrico.
In Giappone dove la politica non da bonus ad aziende automobilistiche per costruire solo auto elettriche, non c’è crisi automotive .

Chissà perché?

Perdonate il tono canzonatorio, ma sembra evidente che adesso Bruxelles debba rapidamente porre rimedio ad un talebanismo ecologico che non teneva conto minimamente della realtà socio economica dell’ Europa.

Il problema è che se Tavares ha dovuto rassegnare le proprie dimissioni, questo non avverrà per chi negli anni passati è stato eletto e ha pensato queste regole draconiane.

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