Olimpiadi divisive e multicolor. Come non mai.Asse Parigi Firenze.Quando inizieranno le Olimpiadi a Parigi?
Mi scuso ma sono smemorata
Cattolici laici profani agnostici atei. Tutti uniti. Salvo esponenti lgbt , ma quelli senza buon gusto. Perchè i gay, tanti, non quelli del pride, di buon gusto ne hanno, eccome.
Si è sollevato mezzo mondo cristiano. Negli ultimi giorni abbiamo sentito parlare dai media social e tutto ciò che fa informazione, non tanto di agonismo sportivo quanto di queer, woke , drag qeen e quant’altro che di più kitsch ci possa essere nell’orbe terraqueo.
La polemica del giorno è tra chi si è sentito offeso dagli eccessi ideologici della cerimonia di apertura dei Giochi, e chi gode perché altri si sono offesi
Le Olimpiadi, per definizione, dovrebbero unire e non dividere. Dunque, un mezzo fallimento, almeno iniziale.
C’è chi addirittura si è lamentato per la mancanza di un minimo di tettoia par le autorità.
Abbiamo visto il Presidente, il nostro , con un cappuccio di plasrica in testa. Giusto i francesi potevano essere così poco scrupolosi, tanto irrispettosi e scorretti Neanche in una sagra qualsiasi si poteva essere così disorganizzati e, aggiungerei, maleducati.
I vescovi sono sconvolti. Ora anche la Bibbia è queer e pare che l’immaginario sia più o meno quello visto in presenza o in TVa Parigi
Un baccanale in costume da bagno, con tante piume e tanto trucco e, probabilmente, poche o cattive letture. “Cattive letture perché è difficile immaginarsi una fonte letteraria in grado di giustificare questo svuotamento di senso, questa finta provocazione vecchia di cento anni che diventa più scherno, quasi vendetta, fatta con i mezzi della società dell’intrattenimento”.
“C’è una parola che si annida nei movimenti e nel racconto dell’ultima cena, quella vera, ed è Grazia. Esiste la sorella minore, la grazia, che è l’eleganza, il buongusto, tutto fuori moda. Anche in queste Olimpiadi”
Ma andando oltre e dopo qualche giorno, qualcuno nega addirittura la parodia dell’Ultima cena, e, dunque, la blasfemia, fatta passare ufficialmente per un banchetto , considerando che non si tratterebbe della parodia della cena sacra, bensi, di quadri e affreschi denominati “banchetto degli dei” o “convivio” o “simposio degli dei”. Ovviamente opere profane. Si scoprono dipinti di un fiammingo e di un italiano. e tele molto simili, evidentemente dello stesso autore, fra cui una esposta nel museo di Digione con l’ attribuzione ad uno sconosciuto pittore Fiammingo eseguita tra la fine del ‘500 e gli inizi del ‘600. Il dipinto è stato restaurato nella fine dell’ 800 dal pittore francese Prevel d’Arlay che ha datato il suo intervento al retro della tela.
Insomma se ne sono viste davvero di tutti i colori. Decisamente indecenti. Perfino un bambino fa parte del consesso trans, queery , drag queen.
Ma i bambini non si devono toccare
E questo è davvero inammissibile e molto pericoloso dato che eccita gli entusiasmi dei pedofili che purtroppo aumentano di giorno in giorno. Almeno quelli che si appalesano. Con altri, forse, non pervenuti.
Dunque la cerimonia di apertura non verrà certo ricordata fra le più belle. E non solo per quanto detto sopra , mancanza di buon gusto e “probabile” blasfemia con accenni alla pedofilia.
I cuginastri non si sono fatti mancare nulla. Una critica più che giustificata su un errore madornale. La bandiera olimpica è stata issata sul pennone, a testa in giù. La cerimonia della bandiera è la più formale e istituzionale in cerimonie di questo tipo, ma anche tra le più emozionanti. Ma i francesi sono riusciti a sbagliare il verso e la bandiera bianca con i cinque cerchi, simbolo universale delle olimpiadi, ha sventolato a testa in giù durante la cerimonia di apertura. Si potrebbe anche definire l’accidente, una sorta di lapsus freudiano, perché se si considera il flag code americano, lo sventolamento di una bandiera capovolta ha un significato ben preciso e indica uno stato di profonda sofferenza e di estremo pericolo di vita. In sostanza, può essere utilizzato come un segnale d’aiuto. È chiaro che quanto avvenuto durante la cerimonia di apertura sia un clamoroso errore e non ci siano particolari significati.
Sempre che non si consideri il caos politico che regna in Francia
Altrimenti il lapsus in mondovisione potrebbe essere visto davvero sotto un aspetto negativo. L’errore clamoroso è stato evidenziato con enfasi sui social, dove qualcuno ci ha scherzato su, ma in tanti hanno sottolineato l’estremo imbarazzo degli organizzatori.
Alcuni commenti:
“Alle Olimpiadi hanno appena appeso la bandiera a testa in giù. Chi gestisce questo circo?” Una delle risposte non è più clemente: “È adatto a questo spettacolo di merda” ( come consuetudine, in bocca ai francesi ndr). E ancora: “Disastro, ma cosa altro ci si aspetta dalla Francia? Quando ho visto la bandiera olimpica sventolare a testa in giù ho pensato che solo la Francia avrebbe potuto rovinarla”.
Impietosi ma comprensibili commenti nel contesto generale delle critiche, quasi unanimi , alla cerimonia, almeno quella di apertura.
Molti hanno considerato la cerimonia auto celebrativa in modo eccessivo, attitudine tipica dei francesi, oltre che dispersiva e lenta, e woke. Tanto da dimenticare o comunque mettere in secondo piano gli atleti e lo sport, che sono, dovrebbero essere, il vero spettacolo e i veri protagonisti delle Olimpiadi.
Fuori tema mi preme aggiungere che quella sera, venerdì, 26 luglio era l’onomastico di Sant’Anna, coopatrona e protettrice della nostra stupenda città, che, a seguito del corteggio storico, con i rappresentanti del comune e il nostro Rotary Club Lorenzo il Magnifico, ed altri del distretto, abbiamo percorso dall’arengario di Piazza della Signoria al Duomo , dove abbiamo incontrato, come ogni anno, i rappresentanti ecclesiastici. Per fare poi il percorso inverso fino alla Chiesa San Carlo dei Lombardi, davanti alla piu famosa Orsanmichele.
In seguito siamo saliti su una terrazza a un piano altissimo, per osservare tutti i monumenti del centro della città. Quello sì, che è stato un belvedere!
Ecco, noi non festeggiavamo l’altro aspetto, orripilante, parigino, bensi, come “normali” cristiani, una Santa, simbolo di libertà e resurrezione civile di Firenze. Auspicando che protegga e ricordi l’Italia tutta, l’Europa, il mondo e tutta l’umanità.
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