La risoluzione dell’Onu con bollini allarmistici o tasse per dissuadere il consumo di certi alimenti rischia di affossare quasi l’85% in valore del Made in Italy a denominazione di origine (Dop) che l’Unione Europea e le stesse istituzioni internazionali dovrebbero invece tutelare. Lo afferma Coldiretti in riferimento alla risoluzione preparata dai sette Paesi della Foreign Policy and Global Health (Fpgh) che “esorta gli Stati Membri ad adottare politiche fiscali e regolatorie che dissuadano dal consumo di cibi insalubri“, che dovrebbe essere messa ai voti dall’Onu il prossimo 13 dicembre e che coinvolgerebbe anche alcuni simboli del Made in Italy come Olio Evo e Parmigiano. Intanto il Ministro delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo Gian Marco Centinaio tuona su Twitter: “Facciamo muro contro questi pazzi che vogliono paragonare i nostri prosciutti; i nostri formaggi; il nostro olio a un pacchetto di sigarette. La dieta mediterranea FA BENE alla salute e lottiamo per tutelare il #MadeInItaly“.
Il nuovo attacco punterebbe a “colpire gli alimenti che contengono zuccheri, grassi e sale, chiedendo di predisporre apposite etichette nutrizionali e di riformulare le ricette sulla base di un modello di alimentazione artificiale ispirato dalle multinazionali che mette di fatto in pericolo – denuncia Coldiretti – il futuro dei prodotti Made in Italy dalle tradizioni plurisecolari trasmesse da generazioni di agricoltori che si sono impegnati per mantenere le caratteristiche inalterate nel tempo. Vengono infatti promossi con il ‘semaforo verde’ alcuni “cibi spazzatura” con edulcoranti al posto dello zucchero e bocciati invece con il ‘semaforo rosso e nero’ elisir di lunga vita come l’Olio Extravergine di Oliva, considerato il simbolo della dieta mediterranea, ma anche i principali formaggi e salumi italiani.”.
“Un corretto regime alimentare si fonda sull’equilibrio nutrizionale tra i diversi cibi consumati e non va ricercato sullo specifico prodotto. Non esistono cibi sani o insalubri, ma solo diete più o meno sane“, afferma il presidente Coldiretti Ettore Prandini, nel sottolineare che si tratta di “un pericolo rilevante per il Made in Italy agroalimentare, che nel 2018 ha messo a segno un nuovo record delle esportazioni con un +3% nei primi sei mesi dopo il valore di 41,03 miliardi del 2017“.
Un patrimonio, quello del Made in Italy agroalimentare che è alla base della dieta mediterranea, regime che ha consentito all’Italia di conquistare con ben il 7% della popolazione, il primato della percentuale più alta di ultraottantenni in Europa (davanti a Grecia e Spagna) ma anche una speranza di vita che è tra le più alte a livello mondiale ed è pari a 80,6 per gli uomini e a 85 per le donne. Un ruolo importante per la salute che – continua la Coldiretti – è stato riconosciuto anche con l’iscrizione della dieta mediterranea nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco il 16 novembre 2010.
[fonte: comunicato stampa Coldiretti]