Lavaggio del cervello – “(…) definire complottisti coloro che cercano di conoscere le vicende storiche per quelle che sono è semplicemente infame”. Così scrive Giorgio Agamben sul suo diario digitale il 10 luglio 2020.
Mi pare che questa sua considerazione possa senza dubbio applicarsi fino ai giorni attuali. Soprattutto, e non solo, analizzando i comportamenti censori, quando non platealmente falsificatori, verso coloro che esaminano e approfondiscono la questione della guerra in corso.
L’ultimo caso disonorevole per tutta la sedicente intellighenzia italica riguarda l’epurazione del professor Alessandro Orsini, direttore e fondatore dell’Osservatorio sulla sicurezza internazionale della Luiss.
La capogruppo Pd in Commissione di Vigilanza Rai Valeria Fedeli ha detto testualmente: “La Rai ha in modo opportuno deciso di non procedere con la contrattualizzazione del prof. Orsini. Istituzionalizzare uno spazio con tanto dì compenso, a spese dei cittadini e delle cittadine, per la diffusione di tesi filoputiniane non sarebbe stato adeguato né al ruolo del servizio pubblico né alla gravità del momento”.
La Fedeli si autoproclama commissario politico del dissenso
A parte la discutibile accezione di filoputiniano a chi pretende di argomentare in senso geopolitico una complessa situazione di conflitto, quello che conta è che la falsaria ministra dell’Istruzione – dopo aver dichiarato pubblicamente la menzogna di una laurea mai ottenuta e chiamandola “leggerezza” – diventa commissario politico del dissenso.
C’è chi ha detto che i bombardamenti americani servivano ad esportare la democrazia. Chi – come la tardivamente scomparsa Albright – ha dichiarato che procurare la morte di mezzo milioni di bambini in Iraq sia stata “la scelta davvero dura, ma noi pensiamo che il prezzo ne valga la pena”. Chi è ha avuto una onorevole orazione funebre – sempre intempestiva – dopo aver scatenato una guerra sulla base di una fraudolenta fialetta di antrace: insomma, si può mentire, falsificare, manipolare e deformare fatti e verità, purché corrispondano al dettato inquisitorio del pensiero unico globalista.
È questa, ritengo, la battaglia più difficile e determinante da combattere. Una informazione cortigiana sta con metodo e cinismo creando letteralmente una nuova percezione della realtà fattuale. I pretoriani della comunicazione, oltre che negare la parola ad ogni competenza e al minimo pensiero critico, pretendono un vero e proprio lavaggio del cervello. Distorcendo il passato, progettando un altro futuro, mistificando il presente reale.
Il Grande Reset è anche questo: l’epurazione delle coscienze, dei pensieri e delle anime.
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