Pagare riscatti ai terroristi è vietato da una convenzione ratificata dall’Italia

CONVENZIONE

Convenzione di New York – “Il pagamento a un’organizzazione terroristica è esplicitamente vietato dall’articolo 2 della Convenzione di New York sottoscritta e ratificata dal nostro Paese”. Queste le dichiarazioni rilasciate Il Giornale da Umberto Saccone. Uno che sa di cosa parla. Ex ufficiale dei Carabinieri. Venticinque anni nel Sismi. Ramo: sicurezza internazionale. La sua opinione sul caso Silvia Romano pesa. Del resto milioni di persone storcono il naso in tutta Italia all’idea di aver finanziato il terrorismo.

Vietato pagare riscatti

“Sulla questione riscatto sono effettivamente sorpreso…”. Perché “presupporre che lo Stato paghi significa mettere a rischio chi lavora in aree difficili e senza sufficiente tutela”. L’ex Sismi rileva che ci sono convenzioni ratificate dall’Italia che “vietano il pagamento di riscatti a organizzazioni terroristiche. Proprio perché mettono a rischio la sicurezza di tutta la comunità internazionale”. La convenzione di New York tra tutte è la più importante.

Convenzione di New York, cosa dice

Si è parlato molto dell’assenza di normative internazionali che blocchino la possibilità di versare un riscatto. Si è parlato della totale assenza di norme. Le cose, come spesso accade, non stanno così. Certo, la mera approvazione di una convenzione non è vincolante per uno Stato. La ratifica però lo è. E l’Italia una convenzione sul tema l’ha ratificata eccome.

L’Italia ha ratificato la “Convenzione internazionale per la repressione del finanziamento del terrorismo” il 27 marzo 2003. Convenzione Onu che è poi entrata in vigore in Italia il 26 aprile 2003. Si tratta appunto della convenzione, conclusasi a New York il 9 dicembre 1999. Quella di cui parla Saccone. Pertanto da 17 anni l’Italia ha recepito un accordo internazionale legalmente vincolante.

Articolo 2

L’art. 2 prevede che: “Commette reato ai sensi della presente Convenzione ogni persona che, con qualsiasi mezzo, direttamente o indirettamente, illecitamente e deliberatamente fornisce o raccoglie fondi nell’intento di vederli utilizzati, o sapendo che saranno utilizzati, in tutto o in parte, al fine di commettere: ogni altro atto destinato ad uccidere o a ferire gravemente un civile o ogni altra persona che non partecipa direttamente alle ostilità in una situazione di conflitto armato quando, per sua natura o contesto, tale atto sia finalizzato ad intimidire una popolazione o a costringere un governo o un’organizzazione internazionale a compiere o ad astenersi dal compiere, un atto qualsiasi”.

Il nostro Paese ha, quindi, ratificato una convenzione delle Nazioni Unite che vieta finanziamenti a gruppi terroristici. Ma non l’ha rispettata.

 

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