Pakistano sequestra e molesta ragazza nella sede di Rifondazione Comunista

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Un pakistano, da poco arrivato in Italia, è stato condannato a 4 anni e 4 mesi di carcere per aver sequestrato e tentato di violentare a Trento una ragazza di 28 anni. La vicenda risale allo scorso gennaio, ma la pena è stata inflitta ieri dal gup Enrico Borrelli in seguito alla richiesta del pubblico ministero di 9 anni. Per la ragazza, costituitasi parte civile, risarcimento di 50mila euro. Ma cosa è avvenuto esattamente 6 mesi fa a Trento?

Stando a quanto ricostruito dai quotidiani locali, la 28enne era appena andata via di casa dopo una lite con i genitori e avrebbe conosciuto lo straniero in centro città. L’uomo le propose di sistemarsi per la notte in uno stabile di via Santa Margherita, di cui stando a quanto ricostruito da L’Adige, aveva le chiavi. Una volta giunta sul posto, la ragazza venne sequestrata dal pakistano. L’uomo le impedì di uscire e iniziò molestarla tentando di avere un rapporto sessuale con lei. Fortunatamente la giovane donna riuscì a difendersi e dare l’allarme, evitando il peggio.

Il sequestro nella sede di Rifondazione Comunista

Ma il locale in cui l’immigrato la condusse tentando di violentarla non era un locale qualsiasi: era la sede di Rifondazione Comunista. E come mai questo pakistano da poco giunto in Italia aveva le chiavi della sede del partito? Pare le avesse ricevute per ripararsi dal freddo e mettere in carica il proprio cellulare. Insomma Rifondazione Comunista a Trento avrebbe consegnato le chiavi della sede a un immigrato irregolare (aveva presentato la richiesta di protezione internazionale). Dandogli la massima fiducia. Sempre all’interno della sede, il pakistano avrebbe pure offerto marijuana alla ragazza, prima di iniziare a molestarla. La 28enne riuscì però a chiamare i carabinieri approfittando di un momento di distrazione dello straniero.

 

fonte: www.ilprimatonazionale.it

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