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Il G7, Papa Francesco e l’intelligenza artificiale

(parte 4)

Un incontro sulla frontiera del futuro

La costruzione diplomatica di Meloni è proseguita toccando il punto più alto e impegnativo con l’invito e la partecipazione del Papa al G7 a Presidenza italiana tenutosi in Puglia nel Giugno 2024.

Anche in questo caso tutto parte da un percorso di lunga preparazione. In poco più di un anno e mezzo Meloni ha “calato” sul tavolo tutte le pedine utili affinchè il governo italiano (in realtà uomini di “area” o personalità da lei nominate) presidiassero il campo dell’intelligenza artificiale, dello spazio, dei semiconduttori e della cyber security. L’abilità di Meloni è stata quella di portare avanti in parallelo i frutti tecnologico-economici dell’iniziativa e le implicazioni etiche che si aprono su queste vere e proprie frontiere dell’umanità.

Etica e tecnologia

Per questo ha voluto fortemente al timone politico di un primo progetto che vale un milione di euro, il fedelissimo Paolo Butti, sottosegretario del Governo all’Innovazione, ed ha caldeggiato convintamente, attraverso Mantovano, la nomina di Padre Paolo Benanti, francescano, come nuovo Presidente della Commissione Intelligenza Artificiale per l’informazione. Docente presso l’Università pontificia gregoriana, è consigliere del Papa per lo stesso tema, a cui si aggiunge l’etica della tecnologia. Di recente il Segretario Generale dell’ONU, Guterrez, lo ha inserito tra i Membri della new AI advising board delle Nazioni Unite.

La primogenitura della Santa Sede

Per capire l’importanza strategica di questo progetto del Governo, anche in chiave relazionale con il Vaticano, ci riferiamo all’annuncio che Meloni ha fatto il 24 Aprile 2024, anticipando la partecipazione di Papa Francesco al G7 programmato in Puglia nel Luglio dello stesso anno:

“Sono onorata di annunciare oggi la partecipazione di Papa Francesco ai lavori del G7 nella sessione dedicata all’intelligenza artificiale”.

Per poi proseguire, muovendosi in una precisa cornice culturale di riferimento: “In molti, e non a torto, ritengono che l’avvento dell’Intelligenza artificiale sia la più grande sfida antropologica di quest’epoca – aggiunge la presidente del Consiglio – una tecnologia che può generare grandi opportunità ma porta con sé anche grandi rischi, oltre a incidere inevitabilmente sugli equilibri globali”. In tale contesto, significativo il riconoscimento del grande impegno del Vaticano in materia, quasi una primogenitura: ”Penso al cammino avviato dalla Santa Sede nel 2022 con la Rome Call for AI Ethics, un percorso che porta a dare applicazione concreta al concetto di algoretica, ovvero dare un’etica agli algoritmi”.

Necessaria la “buona politica”

Il 14 Giugno 2024, Francesco, primo Papa della storia, partecipa al G7, che si tiene in Puglia sotto la Presidenza italiana. Occasione che gli ha permesso anche di tenere dieci vertici bilaterali con i leader mondiali.

Il discorso del Pontefice è inserito nella sessione sull’Intelligenza Artificiale. La “cifra” di questo intervento, molto aperto alle novità tecnologiche, mai da demonizzare però, è legata ai risvolti etici del problema: ‘Proprio questo vigoroso avanzamento tecnologico – dice – rende l’intelligenza artificiale uno strumento affascinante e tremendo al tempo stesso ed impone una riflessione all’altezza della situazione”.

Ma la sua attenzione va anche alla necessaria centralità della “buona politica”, che non può abdicare né dinanzi ad una sua versione distorta, né dinanzi ad un mero primato economico o tecnocratico.

Meloni, a conclusione della sessione, si è rivolta così a Papa Francesco: “Grazie davvero ancora per aver accettato il nostro invito, grazie per la prima volta di un pontefice al G7, grazie per le Sue parole, che sono chiaramente fonte ispirazione per ciascuno noi”.

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