Panetta sollecita, Lagarde frena
Sembra siano finalmente maturi i tempi di una diminuzione dei tassi. Milioni di italiani, che avevano contratto finanziamenti, hanno vissuto due anni difficili fra rate di mutui e prestiti in continuo aumento.
I loro “patimenti” dovrebbero essere arrivati alla conclusione
Potrebbero ben presto tirare un sospiro di sollievo e avere in tasca qualche soldino in più.
L’inflazione in tutta l’area euro sta diminuendo, anche se lentamente, e questo comporta che gli attuali livelli dei tassi dovrebbero avere i giorni contati. L’obiettivo dell’inflazione al 2%, fondamentale per procedere alla diminuzione, non è poi così lontano. Anche Fabio Panetta, attuale Governatore della Banca d’Italia, in occasione della celebrazione dei giorni scorsi in Capidoglio dei 150 anni della nascita di Luigi Einaudi, ha esordito affermando “che il momento è quello giusto e che da un momento all’altro si attende la decisione ufficiale del Board della BCE”. La speranza è che all’Eurotower di Francoforte non vi siano ripensamenti dell’ultimo minuto.
Anche l’ABI, l’Associazione bancaria italiana, concorda con le dichiarazioni del Governatore. In media i tassi per l’acquisto della casa sono calati al di sotto del 4% dopo il picco massimo dei mesi scorsi.
Anche i finanziamenti alle imprese beneficiano della diminuzione arrivando al 5,4%.
E la tendenza è prevista di ulteriori cali
Il 7 marzo scorso già in molti si aspettavano una riduzione da parte della BCE del tasso ufficiale. Che però non è avvenuto. Il tasso è rimasto al 4,5%. Il direttivo della BCE aveva motivato il rinvio della modifica del tasso con spinte inflattive che potevano in ogni momento “rinfiammarsi” escludendo un consolidamento. Eppure, le previsioni registrano di raggiungere il 2% già entro i primi mesi del 2025 e l’ 1,9% nel 2026.
Gli effetti degli attuali livelli di tassi hanno portato a una complessiva riduzione dei consumi delle famiglie di tutto il vecchio continente. La produzione industriale è a sua volta diminuita così come diminuiti sono stati gli investimenti. Christine Lagarde, Presidente della Banca centrale europea, a oggi non si sbilancia e afferma che “la BCE agirà comunque in maniera indipendente rispetto alla FED nel prendere eventuali decisioni relative ai Tassi”.
Fabio Panetta invece ha ribadito l’urgenza di ribassare al più presto i tassi. Questo per dare un po’ di fiato a consumi e investimenti, in frenata dal 2023 ad oggi.
Ma anche per aiutare i nostri conti pubblici
Una riduzione dei tassi significa anche minore spesa pubblica derivante dal pagamento dei bond del nostro debito pubblico. Minori uscite di interessi darebbero la possibilità di maggior spazio di manovra in Italia per interventi fiscali.
Lagarde frena. Occhi puntati quindi alla prossima riunione del 6 giugno secondo cui, per molti analisti, sarà la data che segnerà il cambio di rotta della politica monetaria della BCE dopo due anni.
Famiglie e imprese dovranno ancora attendere. Ma il traguardo sembra oramai vicino.
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