“Senza natalità non c’è futuro” dice Papa Francesco.
Pare quasi avere raccolto un auspicio di Marcello Veneziani, che del tema aveva parlato nei giorni passati.
Il Papa, in verità, aveva iniziato già a maggio, agli Stati Generali della natalità, a rivolgere un appello a non arrendersi allo stato delle cose ma ad andare avanti per invertire la rotta della decrescita demografica.
“A volte vi sembrerà di gridare nel deserto, di lottare contro i mulini a vento. Ma andate avanti, non arrendetevi, perché è bello sognare il bene e costruire il futuro”.
Buon Natale anzi buona Natalità aveva scritto pochi giorni fa Marcello Veneziani, dal canto suo: una riflessione sullo stato delle famiglie italiane e la crescita zero.
Auspicava: “Magari a Natale un Papa che fosse davvero tale dovrebbe per una volta occuparsi degli europei non per farli sentire in colpa rispetto al mondo, ma per esortarli a procreare, a metter su famiglia.”
Ora Bergoglio pare ricalcare queste parole, quando ha denunciato oggi un inverno demografico. Non solo, ha nominato persino la Patria. Un concetto caro a Veneziani e ai politici che hanno a cuore il proprio paese, la propria gente e cultura, le proprie tradizioni.
Un Pontefice che non ti aspetti, oggi, non c’è che dire.
“Parlando delle famiglie mi viene una preoccupazione, una preoccupazione vera, almeno qui in Italia: l’inverno demografico”. Così il Papa all’Angelus. “Sembra che tanti abbiano perso l’illusione di andare avanti con figli e tante coppie preferiscono rimanere senza o con un figlio soltanto. Pensate a questo: è una tragedia. Alcuni minuti fa ho visto nel programma ‘A sua immagine’ come si parlava di questo problema grave, l’inverno demografico. Facciamo tutto il possibile per riprendere una coscienza per vincere questo inverno demografico, che va contro le nostre famiglie, contro la nostra patria, e anche contro il nostro futuro”.
L’ha detta davvero quella parola, sdoganata ormai da un processo che parte da Azeglio Ciampi ed approda al ‘Patriota’ invocato ormai da più parti per il Quirinale. Il cui merito lessicale è tutto di Giorgia Meloni.
In un paese dove fino a pochi decenni fa anche solo mostrare il Tricolore era quasi apologia, e quindi proibito.
Un Bergoglio che non ti aspetti
Bergoglio ha proseguito a toccare tutti i temi possibili: dopo le solite tematiche di migranti, cambiamenti climatici e pace nel mondo ieri nell’Urbi et Orbi, oggi parla di natalità e di Patria all’Angelus.
Così non si scontenta nessuno.
Cita anche la trasmissione ‘A sua immagine‘, un assist formidabile per la Rai.
Accantonato per una volta il pauperismo populista, sentiamo di sottoscrivere in pieno le sue parole, stavolta.
Magari avesse accennato alla tragedia dell’aborto: nella ribalta dell’Angelus domenicale, sarebbe stato perfetto.
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