Uno dei più grandi fondi di investimento americani il 9 agosto ha commissionato un sondaggio sulla paralisi dell’Italia.
La società di sondaggi, una multinazionale, si accorge immediatamente che le risposte evidenziavano una significativa volatilità. E così decide d’accordo con il cliente di non misurare le intenzioni di voto, bensì il “sentiment” degli intervistati offrendo la possibilità di ottenere e analizzare una panoramica di risposte.
Ma come mai le Borse sono diventate più stabili delle obbligazioni ? «Nel lungo periodo la volatilità delle azioni è quattro volte superiore rispetto a quella delle obbligazioni – spiega Alessandro Tentori, cio di Axa Im -. Ma negli ultimi mesi si sta verificando l’opposto. Questo perché da settembre è in atto una forte correzione sui bond. I prezzi stanno scendendo e i rendimenti stanno risalendo. Durante le correzioni la volatilità tende sempre ad aumentare».
Quindi non è da escludere che anche nei prossimi mesi i bond restino più ballerini delle azioni. E questo perché sui primi potrebbe prevalere la propensione a vendere e sulle seconde quella a comprare. E la volatilità cresce nel primo caso, anche perché nelle fasi ribassiste entrano in ballo fattori emotivi, il sale della volatilità. In tutto ciò le operazioni della Federal Reserve sono state e continueranno ad essere decisive.
Il risultato è stata una fotografia sfocata di quello che gli italiani pensano dei partiti e dei loro leader. E si allarga la forbice delle intenzioni di voto in Italia.
Per esempio la Lega va da un 30 a un 39% con un leader indiscusso Salvini. Il M5S da un 11 a un 17% senza un leader riconosciuto. Il PD da un 20 a un 28% e anche qui senza un leader riconosciuto.
Il cliente, fondo d’investimento, ha chiesto di rifare il sondaggio sull’Italia e la sua paralisi nelle prossime settimane. Ovviamente insoddisfatto.