Parla più alla pancia chi vuole droga libera o chi promette meno tasse?

Viaggio nei programmi dei partiti

Pancia

Sotto elezioni, si sa, si parla alla pancia dell’elettorato.

Meno tasse, burocrazia più efficiente, più equità, servizi gratuiti e chi più ne ha più ne metta.

Negli ultimi tempi si sente spesso dire che gli elettori “votano con la pancia” e che ci sono politici che “parlano alla pancia del paese”.

Ma è proprio vero che gli elettori  decidono di votare con la pancia?

E che solo alcuni partiti sono interessati alla “pancia” ed altri, invece più elevati, si rivolgono a parti anatomiche più nobili?

Mi sono addentrato, stancamente, in quelli che sono i preannunciati “programmi” elettorali, che somigliano più al libro dei sogni che alla realtà. A volte al libro degli incubi.

Flat tax al 23%, ma che dico 23,15%! venghino signori venghino. Di là si risponde con le scuole gratuite dalla culla alla laurea, tassazione degli “extraprofitti” al 100% (per la cronaca una trovata di Fratoianni: poi ci si chiede perché Calenda sia fuggito a gambe levate).

Asili nidi gratuiti ed obbligatori, così i bambini possono essere indottrinati dallo Stato dai tre anni in su, patrimoniali ed eutanasia.

Perché chi ha avuto successo ed è ricco va punito, anche questo è parlare alla pancia dell’elettore, l’aspetto più deteriore: l’invidia sociale.

Lo sport o la droga

Ma tra tanti proclami mi ha colpito uno scontro, quello sui giovani.

Giorgia Meloni propone il “diritto allo sport”, per salvare i giovani dalla droga, dalle cattive strade.

Più che un diritto, dovrebbe essere un dovere, vocabolo ormai sparito dai radar.

Lo sport è disciplina, sacrificio. Dedizione e determinazione. Capire fin da piccoli che ci sono fallimenti da cui potersi rialzare e alla fine poter vincere. Primeggiare nella gara come nella vita, realizzarsi ed elevarsi anche economicamente.

Dall’altra parte la sinistra propone la droga libera, una canna mentre si sta a letto con il telefono in mano. Tanto c’è il reddito di cittadinanza ad assicurarti i beni ‘essenziali’.

Panem et circenses, mentre la nomenklatura fa strame della democrazia e dei diritti.

E allora, mi son chiesto chi è che è veramente populista su tali argomenti? Chi blandisce la parte peggiore dell’elettorato? Chi parla alla sua pancia?

E chi parla ai suoi addominali?

 

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