Per l’Europa l’aborto è un diritto umano

Aborto

L’aborto è diventato un diritto umano.

Praticamente un sacramento laico.

Invece di vederlo per quello che è: una tragedia per il nascituro, che verrà soppresso e non vedrà mai la luce, e per la madre, che subirà un trauma per tutta la vita.

Una sconfitta, si può discutere se necessaria o meno, ma sempre un atto che racchiude risvolti drammatici per tutte le parti un causa.

Aborto come diritto umano

Al contrario, negli strani e surreali tempi che stiamo vivendo, avviene un’ennesima giravolta lessicale e culturale.

Da male, necessario o meno, diviene un diritto, un qualcosa di positivo, di catartico.

Una cura: ne consegue che la maternità sia concepita come una malattia.

Con 378 voti favorevoli, 255 contrari e 42 astenuti, è passato in Parlamento Europeo il “Rapporto Matic”, che tra i vari contenuti approva il concetto di aborto come “diritto umano” riconosciuto dall’Europarlamento.

“Ce l’abbiamo fatta! Il Parlamento Ue ha approvato la mia relazione sulla salute sessuale e riproduttiva e sui diritti delle donne con 378 voti a favore”

Queste le parole trionfanti sui social del membro del Spd Croazia, Fred Matic.

Alla fine abbiamo una posizione chiara: tutti in Europa devono avere accesso alla contraccezione, alla riproduzione medicalmente assistita, all’aborto e ad altri servizi sanitari!”

Per il partito socialdemocratico in Europa il successo è netto, tanto da rivendicare «Un grande giorno per tutte le donne d’Europa! Siamo stati forti insieme, abbiamo combattuto e abbiamo vinto. La nostra lotta continua”.

Ciò comporterebbe la obiezione di coscienza di medici contrari alla pratica, come una negazione di un diritto riconosciuto. Quindi punibile.

La risoluzione identifica, infatti, il diritto dei medici all’obiezione di coscienza come una grave limitazione al pieno esercizio dei diritti fondamentali delle donne, oltre che come una “negazione delle cure sanitarie“.

Un chiaro attentato alla libertà di coscienza e di pensiero dei medici, che studiano e si sacrificano per salvare vite, non per sopprimerle.

Se l’aborto verrà considerato “prestazione sanitaria essenziale” e “diritto umano” i Paesi Ue dovranno “rimuovere le barriere” che attualmente impediscono alle donne l’interruzione di gravidanza.

Anche quelli della 194. Che quindi passerà da intoccabile ad emendabile, ovviamente in senso ancora più favorevole all’interruzione di gravidanza, senza quegli accorgimenti che erano stati posti per porvi un argine, e che a dire il vero non hanno funzionato a dovere.

Tali impedimenti sarebbero “i lunghi periodi di attesa”, “la negazione delle cure mediche basata sulle convinzioni personali dei dottori”, la necessità di “consulenze” o di “autorizzazioni di terzi” quali precondizioni indispensabili per praticare un aborto.

Le reazioni

Non è bastata la strenua posizione contraria dei cattolici, delle Conferenze episcopali, associazioni pro-life e qualche sparuta realtà nazionale.

Ha prevalso invece, nel silenzio dei media italiani ed europei, la “cultura della morte”, come lamentano alcuni europarlamentari che hanno votato contro la relazione del croato Matic.

Il Parlamento europeo chiamato a votare sul progetto di relazione di Predrag Fred Matić sulla salute sessuale e riproduttiva delle donne ha approvato uno scempio giuridico ed etico: l’aborto come diritto umano. Un omicidio può diventare un diritto?”

Queste le parole di Toni Brandi, presidente di Provita e famiglia onlus sul Rapporto Matic.

Gli ha fatto eco il Portavoce di Pro Vita & Famiglia, attivista per i diritti umani, il vice presidente Jacopo Coghe.

Non è uno scempio solo perché i temi in questione esulano dalle competenze dell’UE e rientrano, in base al principio di sussidiarietà, nella sovranità dei singoli Stati membri, ma anche perché è evidente dalla bibliografia citata che gli spunti e i dati considerati per stendere il rapporto sono solo ed esclusivamente di abortisti convinti: la Guttmacher – Lancet Commission, l’Organizzazione mondiale della sanità, le agenzie Onu come l’Unfpa, e l’Open Democracy (non poteva mancare George Soros!)”

“L’ideologia che permea il rapporto Matic, non tiene in conto ma cancella l’umanità del figlio che è nel grembo della madre e gli effetti deleteri dell’aborto sulla salute fisica e psichica delle donne. Su questo ci sono dati, c’è letteratura, non si tratta di opinioni: ma il tutto viene semplicemente ignorato”.

 

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