Giampiero Mughini, tanto per cambiare, va controcorrente. O almeno ci prova. All’articolo di Repubblica su Giorgia Meloni bollato da tutti come “disgustoso”, il giornalista replica con una lettera a Dagospia in difesa di Francesco Merlo (l’autore del pezzo incriminato). “Caro Dago, a me (che sono un eccellente lettore) l’articolo di Francesco Merlo sulla Repubblica è apparso eccellente, e se fossi suo amico sconsiglierei Giorgia Meloni dal querelare” scrive. “L’articolo era violento o meglio implacabile, non perdonava nulla e non concedeva nulla. Ma non era in alcun modo diffamatorio“.
E ancora: “Non attribuiva alla Meloni fatti o comportamenti inesistenti (è questa la diffamazione), solo dava un giudizio spietato di quel che lei è e fa e dice in politica”. Peccato però che la leader di Fratelli d’Italia abbia già chiarito, punto per punto, tutte le falsità scritte nei suoi confronti.
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Queste le prime righe dell’articolo pubblicato su Repubblica: “Fisicamente non somiglia alle cattiverie che dice. Dunque non è facile prendere sul serio Giorgia Meloni e anche noi, per troppo tempo, non l’abbiamo fatto. Quando, per esempio, grida che bisogna affondare le navi degli immigrati non fa pensare alla valchiria wagneriana fascista e razzista come la francese Marie Le Pen, alta, imponente e biondissima, ma alla parodia macho dell’Alice disneyana…“
Decisamente un incipit eccellente e rispettoso. Non c’è dubbio, caro Mughini.