So che può sembrare un errore banale, perché lo Stato di Emergenza è di spettanza del Governo. Ma il mio è un errore intenzionale. La notizia è che questo Stato di Emergenza è stato prorogato fino al 31 marzo 2022. Ma ci sono dietro molte questioni che devono essere analizzate a fondo.
Alcune fonti romane mi hanno detto che Mario Draghi non aveva nessuna intenzione di prorogarlo. Non ce ne sarebbe il bisogno, ma…
Ma le forze politiche della maggioranza (quindi praticamente tutte) hanno quasi costretto il Primo Ministro a prorogare la situazione emergenziale. Pena sgambetti e minacce più o meno velate. Ad aprile infatti la poltrona di Presidente della Repubblica sembra che abbia scritto già sopra il nome Draghi e certi equilibri non vanno toccati.
Ma perché alle forze politiche interessa così tanto la proroga? Come sempre il motivo è quello che spiega i grandi delitti: follow the money, segui il denaro. E in questo caso è denaro pubblico.
Lo Stato di Emergenza permette, a livello centrale, ma soprattutto a livello regionale, di gestire gare di appalto in maniera più “allegra” rispetto alle normali rigide procedure dettate nei periodi normali.
E se alcuni politici (gli altri sono tutti di specchiata onestà) riescono a favorire alcune transazioni in gestione ordinaria, figurati in quella straordinaria che riuscirebbero a fare.
Considerando che molti degli attuali parlamentari nella prossima legislatura dovranno trovarsi un lavoro vero, questa è la loro ultima occasione. Insomma, il bottino va arraffato adesso. Quindi, caro Draghi, tu DEVI prorogare la situazione.
L’occasione fa l’uomo ladro, dice un vecchio proverbio. E qui l’occasione è parecchio ghiotta.
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