Pfizer domina il mercato dei sieri anti-Covid. Come sia riuscita nell’ardua impresa sembra non essere del tutto chiaro; almeno secondo i media britannici. Il canale televisivo Channel 4, infatti, accusa Pfizer di aver pagato alcuni esperti per screditare il vaccino contro il Coronavirus prodotto da AstraZeneca.
Nell’inchiesta “si presume che Pfizer abbia finanziato una presentazione in cui gli oratori avrebbero affermato che il siero di AstraZeneca potrebbe causare il cancro e non sarebbe sicuro per i pazienti immunosoppressi. Si dice che tale discorso abbia avuto luogo in un seminario educativo in Canada l’anno scorso, ma non è chiaro quante volte si sia tenuto o se sia stato un evento isolato”.
Pfizer si è corsa subito ai ripari. Il colosso americano nega categoricamente le informazioni riportate dall’inchiesta di Channel 4. La multinazionale sostiene che tali presentazioni erano state “erroneamente attribuite” al gigante farmaceutico Usa; ma che in realtà sarebbero state effettuate da terzi: “Rifiutiamo qualsiasi suggestione secondo cui Pfizer avrebbe cercato di minare gli sforzi scientifici di altri. La nostra priorità è sempre stata quella di fornire vaccini di alta qualità, ben tollerati ed efficaci ai pazienti di tutto il mondo il più rapidamente possibile e di contribuire a porre fine a questa pandemia mortale”.
I costi del vaccino Pfizer
Channel 4 ha scavato a fondo. Nell’inchiesta emergono altre rivelazioni molto interessanti, riguardo i costi di produzione del vaccino Pfizer.
Secondo il media britannico i casti sarebbero pari a 76 penny (circa 90 cent in euro) per iniezione. L’azienda farmaceutica avrebbe fatto pagare al governo britannico 22 sterline a dose (circa 26 euro). Un leggero ricarico, insomma. “Solo” il 3.000% sul costo di produzione.
Pfizer ha replicato che la stima di 76 penny (circa 90 centesimi in euro), sarebbe “grossolanamente imprecisa”. Questa non considererebbe le spese per studi clinici, di produzione su larga scala e di distribuzione globale.
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