Più di 6 milioni in “cassaforte”. I segreti del forziere renziano.
La fondazione Open è sempre più nel mirino. Il contenitore dei fondi renziani di fatto è finito sotto la lente della Gdf che, come riportato da Adnkronos, ha dato vita ad una serie di perquisizioni in tutta Italia.
Le maxi donazioni
Tra le maxi donazioni si ricordano quelle del finanziere Davide Serra, quella della British american tobacco e quella dell’armatore Vincenzo Onorato. Poi la chiusura dei rubinetti. Con la caduta di Renzi dopo il referendum costituzionale nel 29017 lo stesso Bianchi consigliò la chiusura del “forziere”. Ma a quanto pare, sempre come riporta il Corriere, dietro la cassaforte c’era un buco di bilancio da ripianare. Ed è su questo punto che si sono concentrate le indagini mandate avanti dai magistrati di Firenze.
I finanziatori “anonimi”
Dietro le quinte di Open però resta una grande fetta di donatori “anonimi”. Infatti il 40 per cento di coloro che hanno aperto il portafoglio per finanziare la Fondazione non ha dato l’assenso per rivelare la propria identità. Eppure lo stesso Bianchi rassicurava sulla trasparenza della stessa Fondazione: “Siamo la fondazione italiana più trasparente in assoluto. Lo certifica anche Openpolis che ha analizzato almeno 60 istituzioni come la nostra”. Adesso bisogna capire cosa emergerà dalle perquisizioni di questa mattina. I magistrati a quanto pare sono intenzionati ad andare sino in fondo a quel buco di Open e a quella corsa per ripianarlo…
Angelo Scarano per www.ilgiornale.it
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