Politica estera da giganti: Sturzo e De Gasperi

Politica estera da giganti: Sturzo e De Gasperi

Incontro non sempre facile quello tra Don Sturzo e De Gasperi. Ma su alcuni “nodi” fondamentali della storia politica contemporanea il confronto porta a significativi risultati di convergenza, tutti da sviluppare.

La Nato

È indubbio che lo statista trentino si è rivelato il vero artefice dell’atlantismo italiano. Ma non molti sanno che la sua interpretazione del trattato fondativo della NATO era molto estensiva.

Partiamo dalla lettura diretta dell’art. 2: “Le parti contribuiranno allo sviluppo di relazioni internazionali pacifiche e amichevoli, rafforzando le loro libere istituzioni, favorendo una migliore comprensione dei principi su cui queste istituzioni sono fondate, e promuovendo condizioni di stabilità e di benessere. Esse si sforzeranno di eliminare ogni contrasto nelle loro politiche economiche internazionali e incoraggeranno la cooperazione economica tra ciascuna di loro o tra tutte”.

Qualcosa che, già nella lettera, era più dunque di un mero patto militare difensivo.

La comunità atlantica

In questa direzione, De Gasperi sosteneva con insistenza la necessità di costituire una vera e propria “comunità atlantica”. Questo è uno degli aspetti cruciali della visione atlantista del leader DC: la consapevolezza di dover combattere una partita che non aveva solo una dimensione militare ma politica, pedagogica, culturale. In questa direzione, l’avversario per De Gasperi non era solamente il comunismo ma anche il nazionalismo, una delle cause principali del secondo conflitto mondiale.

La lezione di Don Sturzo

Nel lontano 1928 a Londra don Luigi Sturzo scriveva un testo profetico: La comunità internazionale e il diritto di guerra, libro che fu allora ritenuto utopistico. Nel lungo termine, egli sosteneva, il diritto di guerra potrà essere abolito con il graduale abbattimento delle barriere economiche e politiche, barriere che sono sempre state causa di sanguinosi conflitti.

Ecco cosa scrive il sacerdote di Caltagirone: “Dopo la tragica guerra civile americana del secolo scorso, una guerra tra la Louisiana e l’Illinois non è più immaginabile, così come un giorno una guerra tra la Francia e la Germania non sarà più immaginabile, se tra i due paesi si realizzerà una integrazione economica e politica. Un giorno il comunismo verrà sconfitto e sarà possibile creare una Grande Europa dall’Atlantico agli Urali. Così la pace finalmente regnerà nel nostro meraviglioso continente, sempre colpito da guerre sanguinose”.

Nato ed UE realtà diverse e complementari per costruire due comunità integrabili sulla sconfitta epocale dell’ideologia comunista e dar conseguente vita ad una grande Europa dall’Atlantico agli Urali. Utopia o coraggioso disegno provvidenziale di due giganti della storia contemporanea?

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