L’Ungheria sostiene la Polonia nella ‘sfida’ contro l’Ue.
Budapest si schiera ufficialmente a favore della decisione della Corte Suprema di Varsavia che esprime incompatibilità fra la costituzione polacca e parti del diritto dell’Ue.
Un decreto firmato dal premier magiaro Viktor Orban saluta la sentenza polacca, affermando che è dovuta “alle cattive pratiche delle istituzioni europee, che non rispettano il principio di sussidiarietà e cercano di deprivare i diritti degli Stati membri, diritti mai conferiti all’Unione Europea, con la furtiva estensione dei poteri senza emendare i Trattati dell’Unione Europea.
Un passato pesante
A quanti stigmatizzano Polonia ed Ungheria perché non rinunciano alla loro sovranità, sfugge la storia dei due paesi.
E ciò non stupisce, vista l’idiosincrasia generalizzata al culto delle tradizioni e del passato. Chi solo conserva un minimo di memoria storica capirebbe il perché di tanta diffidenza verso cessioni di sovranità ad elementi esterni.
Essere stati per 45 anni paesi satellite dell’Urss rende allergici alla sovranità limitata imposta, oggi, dalla Ue.
Il patto di Varsavia era invasivo ed imposto dalla forza, consisteva nel rendere i governi dei paesi oltre cortina solo fantocci rispetto a Mosca.
Mentre ai magiari ed ai polacchi toccava l’indigenza, i comunisti con i dollari del Pcus, più quelli dei partiti fantoccio della Cortina di ferro, la nomenklatura, finanziavano la propria propaganda, anche estera, attraverso i finanziamenti del PCUS.
È naturale che gli stessi che hanno vissuto e pagato sulla propria pelle tali tragedie, non vogliano vedere sostituito l’altare del Politbjurò con quello dell euroburocrazia.
Ovviamente l’intellighenzia nostrana non sa nemmeno concepire come si possa volersi sottrarre ad un regime sanguinario come quello comunista, ed allo stesso tempo adombra inesistenti invece pericoli neri dappertutto per nascondere la propria inadeguatezza.
Strabismo e distopie da salotti piccolo borghesi degli anni venti..
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