Porte chiuse, blocco navale e respingimento dei clandestini senza troppi giri di parole. Non servono proposte assurde sulla ricollocazione.
Non serve neanche invocare tanto l’Europa, che tanto davanti alle questioni importanti dimostra sempre di non esistere. E, purtroppo ,quella dei clandestini è una grande questione.
Bisogna semplicemente fare l’Italia. Chiudiamo le frontiere, mettiamo le nostre navi a sorvegliare le nostre acque territoriali. Ad impedire l’accesso, a chi non è autorizzato.
Buonsenso
Le caserme vanno riempite di soldati,non di immigrati. In un’epoca come questa si dovrebbe ricreare una coscienza nazionale, creando un anno obbligatorio di servizio militare o civile. Insegnare ai giovani italiani il senso di appartenenza ed i doveri verso il paese e la collettività.
Non si può pensare a trovargli posto, si deve pensare a non farli più entrare.
L’Italia deve chiudere le proprie frontiere. Ne deve tornare padrona. Se deve ancora esistere un’Italia, questa deve dimostrare quanto tiene alla propria esistenza.
Un fenomeno da governare
L’immigrazione incontrollata non è una risorsa. L’immigrazione incontrollata è un’invasione. Il mondo di pensare perverso di quei paesi che pensano di poter sostituire le nuove generazioni che non generiamo, con persone venute dall’altra parte del mondo a milioni. È la mentalità di quei paesi che scelgono l’estinzione. Oggi non ci sono le condizioni per integrare. Milioni di persone non le puoi integrare. Le nuove tecnologie gli consentono di tenersi troppo legati alla cultura d’origine. Non siamo nel 1800 o agli inizi del Novecento. Per integrare bisogna creare le condizioni e controllare il fenomeno. Oggi l’immigrazione diventa sostituzione.
Ci sono due modi per un paese europeo di garantire il proprio futuro. Controllare seriamente le frontiere. E questo lo fanno tutti Portogallo, Spagna, Grecia . In Grecia sparano a questi scafisti, che sono soltanto trafficanti di esseri umani.
In Italia si fa il solito carnevale tricolore con i giornalisti in lacrime alla televisione. Quando fermare le partenze è l’unica via per impedire le morti in mare.
Il secondo modo è riportare avanti politiche che puntino ad un incremento della natalità. Che promuovono la diffusione dei nostri valori tra i giovani immigrati con un processo di assimilazione. In sostanza politiche per portare avanti la nostra identità.
Non si tratta di razzismo
Qui non stiamo assolutamente parlando di razzismo. L’immigrazione è un dramma, che interrompe un legame autentico con la propria terra di origine, con i propri affetti, in primis per l’immigrato. È un dramma per il suo paese che perde tanta gioventù, tanta energia, alla quale non si permette di avere un futuro sereno in patria.
L’arrivo incontrollato di clandestini sta creando anche gravissimi problemi in termini di sicurezza. Furti, rapine, stupri, omicidi, sono all’ordine del giorno in questo paese. L’Italia è diventata un paese insicuro perché per anni i governi precedenti non hanno affrontato il problema. Hanno fatto leggi portano a questo suicidio nazionale. Adesso il governo deve cambiare queste leggi.
Deve soltanto invertire la rotta. Abbiamo il sacro dovere davanti a DIO, alla storia e verso i nostri figli di difendere noi stessi ed il futuro della nostra patria.
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