Povero Berlinguer, gli tocca stare sulla tessera del PD!
Lo storico leader comunista è finito, con un bel primo piano del suo volto, sulla tessera del Partito Democratico del corrente anno.
Teoricamente sarebbe un onore. Ma ad essere intellettualmente onesti siamo sicuri che Enrico Berlinguer ne sarebbe felice?
Guardandola da tifosi si
Se l’adesione ad un partito politico diventa una fede come quella calcistica sicuramente sì.
Berlinguer è sempre Berlinguer per un comunista che crede che il PD sia in rapporto di continuità con il pc.
Esattamente come Bruno Conti è sempre Bruno Conti per la Roma .Poi il calcio si scontra con il mercato societaria.Ossia spesso i grandi calciatori, salvo casi sporadici come Francesco Totti, o il ed indimenticato Pelé, hanno cambiato più volte appartenenza ad una società .
C’è da chiedersi solo se il Partito Democratico sia veramente in rapporto di continuità con il Partito comunista Italiano. Da un punto di vista storico certamente deve esserci un rapporto di continuità almeno teorico.
Ma da un punto di vista contenutistico l’evoluzione del pensiero del PD ha abbandonato quello che era Enrico Berlinguer il suo messaggio.
La storia e le idee si accordano sicuramente su un punto. Quando i comunisti italiani videro la caduta del muro di Berlino divennero apertamente ostili verso quel modello che era appena tramontato, andando a sposare la versione liberale del mondo.
Si può parlare di una socialdemocrazia per quanto riguarda il Partito Democratico, ma non di certo di comunismo moderno.
Fuori dalle fabbriche
Il PD non parla più principalmente di lavoro. Proviamo ad immaginare Enrico Berlinguer fuori da una fabbrica in tuta blu da operaio. Era un uomo sobrio ed elegante, non era mai stato povero. Ma i problemi dei lavoratori li conosceva.
Poteva stare in tuta blu fuori da una fabbrica e non apparire grottesco agli occhi dei agli degli operai, perché comunque rappresentava le loro istanze, lì sapeva capire. Era stata una vita a difendere i loro diritti e la loro rivendicazioni.
Quindi era un leader naturale per la classe operaia italiana
Oggi Elly Schlein potrebbe tranquillamente intrattenere un circolo intellettuale radical chic di vegani. Ma fuori dalla Mirafiori in tuta blu susciterebbe l’iralità ed il disagio degli operai.
Il PD è diventato più un Partito radicale che punta ad egemonizzare i salotti della buona politica, ed a diventare il punto di riferimento di interessi transnazionali nel paese.
Il simpatico video
C’è un video virale di un venditore ambulante che prende in giro coloro i quali votano PD credendolo in rapporto di continuità con il PCI. Sostanzialmente, in termini abbastanza coloriti, dice che votare PD pensando di votare il Partito Comunista è come andare a letto con una vecchia dicendo che da giovane era una bella donna.
Sarà un esempio un po’ profano Però sicuramente l’attuale dirigenza non è quella del PC di allora. L’attuale segretario, con tutto il rispetto per una signora, non è Berlinguer. E ognuno mette le facce che vuole sulle proprie tessere, ma questo non lo rende automaticamente eredi di qualcuno del quale ha tradito l’eredità storica.
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