Prete indagato per violenza sessuale a Firenze. La Chiesa e il sesso non riescono proprio ad andare in pace

L’arcivescovo di FirenzeGiuseppe Betori, ha disposto con decreto di interrompere temporaneamente dall’esercizio dell’ufficio di parroco don Emanuele Dondoli nelle parrocchie di San Lorenzo, a Pietramala, e San Michele, a Montalbano. Il prete esorcista (nel 2019 ancora credono negli esorcismi, già questo la dice lunga) è indagato per violenza sessuale.

Secondo l’accusa, la violenza avrebbe avuto inizio nel marzo 2018 quando la ragazza, all’epoca dei fatti diciannovenne, si era rivolta alla parrocchia per un conforto “a seguito di una fase di disorientamento e confusione personale”, scrive la PM Benedetta Foti, e, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la giovane sarebbe stata convinta di essere posseduta dal demonio. Il parrco 58enne le avrebbe consigliato delle “benedizioni risolutive per il malessere”: con questo pretesto l’avrebbe fatta spogliare e invitata a sdraiarsi su un lettino situato in sagrestia; a seguito le avrebbe praticato dei massaggi con un unguento obbligandola a subire e compiere atti sessuali.
 
Tutto questo sarebbe andato avanti fino a giugno del 2018, quando la ragazza si è confidata con i familiari e ha sporto denuncia alla polizia. La donna sarebbe affetta da “disturbo dipendente di personalità”, aggravato da “una sintomatologia ansiosa e depressiva”; condizione che, per l’accusa, la renderebbe incapace di intendere e volere e anche di potersi sottrarre dagli abusi subiti.
 
Disfunzioni che nella Chiesa cattolica hanno radici lontane. Niente è cambiato nei secoli, se continueranno ad ostinarsi ad andare contro natura infliggendosi l’astinenza sessuale, niente cambierà in futuro. Pratiche distrurbate quali la pedofilia o la violenza sessuale continuerranno a macchiare un’istituzione che di macchie indelebili ne ha già troppe.
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