Primarie sì Primarie no! L’amletico dubbio del centrosinistra fiorentino
Si infiamma questo periodo pre-elettorale per la politica fiorentina in vista delle prossime elezioni amministrative che porteranno al rinnovo di sindaco, giunta e consiglio comunale.
Le coalizioni sono in fibrillazione nella ricerca del candidato giusto e nel far quadrare i conti all’interno delle alleanze.
Il centro-sinistra sembra aver puntato tutto su Sara Funaro che, per espresso ordine della segreteria nazionale e regionale, sarà il candidato sindaco di Firenze in quota centro sinistra, senza passare per le primarie.
La scelta del PD colpisce non poco, visto che è l’unico partito che contiene le primarie addirittura nel proprio statuto e non va dimenticato che la stessa segretaria nazionale Elly Schlein, nonché il Segretario regionale toscano Emiliano Fossi provengono da una investitura diretta.
Ma evidentemente la nuova dirigenza piddina intende “uccidere la madre che l’ha generata”
D’altra parte, sembra essere una scelta quella della Segeretaria Schlein non riservata solo a Firenze ma che si estende anche in altre realtà che andranno al voto in primavera.
A Firenze, il quadro è assai complesso e per la prima volta i dem sembrano dover giocare di rimessa.
Forse che per la prima volta il PD teme di non essere in grado di “dare le carte” e la paura di perdere le primarie con il proprio candidato fa novanta? Non è dato sapere.
Quel che è certo, è che l’immagine dei dem al momento è quella di un fortino in pieno arroccamento difensivo che rischia di spacchettare la coalizione e addirittura farla saltare.
Matteo Renzi, ex sindaco di Firenze, nonché attuale leader di Italia Viva, come sempre è molto diretto nel criticare l’approccio democratico.
E lo fa, provocatoriamente, a suo modo
Pochi giorni fa, infatti, IV ha rotto gli indugi e ha lanciato ufficialmente la propria candidata, Stefania Saccardi. Mossa che mette il PD sulla difensiva visto che Renzi attacca a spron battuto.
“Se davvero il centrosinistra fiorentino – dice Renzi – non vuole tradire se stesso, facciano le primarie contro Stefania.
E invita sia la Del Re che la Funaro a misurarsi in un agone democratico che costituisce, sempre secondo il Segretario IV, un passo imprescindibile per dare voce ai cittadini fiorentini. E, conclude in modo sferzante. Chi ha paura delle primarie ha paura della democrazia”.
Provocazione bella e buona ma che contiene più di un elemento di verità e mette il dito nella piaga di un problema ben più profondo che non la scelta del candidato sindaco (che non è certo tema di secondo piano).
In particolare, lo schema “alleanza chiusa senza primarie” sembra andare incontro a una direzione ben precisa che il Partito Democratico ha imboccato con la segreteria Schlein
E cioè quella di una evoluzione (involuzione?) massimalista che punta a consolidare l’alleanza estremista a scapito dell’area riformista, in evidente sofferenza. Non per nulla, infatti, anche a Firenze si registra una certa convergenza con la sinistra radicale, e un conseguente isolamento dell’area centrista del centro sinistra.
In quest’area in cui si colloca certamente Saccardi di Italia Viva, c’è sicuramente anche Cecilia Del Re ex prediletta del Sindaco Nardella, con il quale però l’anno scorso si è consumata una brusca rottura. La Del Re ha già fatto sapere di accettare la sfida e ha dato la propria disponibilità alle primarie di coalizione, peraltro lodando Saccardi per aver riaperto uno spazio di democrazia all’interno del centrosinistra.
Tali dichiarazioni suonano come una severa critica alla strategia piddina che sembra più orientata a risolvere dinamiche interne che non al bene della città (sempre dalla prospettiva del centrosinistra).
Dinamiche interne peraltro, che ancora non hanno prodotto alcunchè di significativo dal punto di vista delle proposte per Firenze
Il programma, tanto per dirne una, non è nemmeno abbozzato e su molti temi i partiti che dovrebbero comporre la coalizione sono portatori di posizioni assai diverse persino inconciliabili. Se questo è vero, dunque, non si comprende la forzatura sulla Funaro che potrebbe non essere nemmeno una ipotesi di sintesi, ma appunto una mera impuntatura del PD.
Una forzatura dettata più dalla paura di perdere – primarie e poi elezioni – che non a un percorso condiviso alla ricerca di un candidato ufficiale.
Vedremo che cosa succederà in futuro e se il Natale porterà maggiore chiarezza in una coalizione che per la prima volta, dopo tanto tempo, rischia la sconfitta nell’ultimo fortino rosso rimasto in Toscana.
E questo, preoccupa non poco il centrosinstra, anche in vista delle regionali del 2025. Insomma, se cade Firenze, anche la Toscana è a rischio e il PD sente questa pressione
In città insomma si respira una certa voglia di rinnovamento di cui il centro sinistra fatica a farsi interprete e questo dovrebbe essere uno stimolo in più per il centro destra.
La coalizione molto più grantica e unitaria deve sciogliere finalmente la riserva sul candidato sindaco e iniziare una campagna elettorale basata sui temi e sulle emergenze cittadine, che non sono poche.
Insomma, vabbene la pretattica, ma attenzione a non esagerare. Questa è un’occasione importante che il centrodestra proprio non può e non deve perdere.
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