Di nuovo Zan. Si parla tanto di mediazione o di non mediazione su una legge che in un senso o in un altro per taluni è una questione di principio. Per altri una situazione da subire e limitare. Per altri ancora una questione di lana caprina.
Ma se c’è una cosa che sfugge alla stragrande maggioranza degli italiani, questa risiede nell’individuare il motivo di tanta fretta su qualcosa che in un momento di endemica crisi economica e sociale dovrebbe essere secondario.
Il paese deve portare avanti la ripartenza. Stabilizzare la propria economia, spendere intelligentemente soldi che dovranno essere restituiti e vincoleranno il futuro di milioni di italiani. Eppure l’ordine di priorità andrebbe sovvertito per questa legge.
Questo è un paese che ha bisogno di riforme costituzionali sostanziali e non formali
Il taglio di parlamentari non ha cambiato tutti i grandi problemi relativi alla farraginosità del bicameralismo perfetto. Di un imperfetto sistema delle autonomie locali conseguente ad un Titolo Quinto poco lineare. Non abbiamo una legge elettorale che consenta di poter avere governi stabili.
Rischiamo di andare a nuove elezioni ed arenare il paese, eppure la priorità diventa il DDL Zan. Ma poi la priorità per chi? Per tutti coloro che guardano preoccuparti alla possibilità di un allontanamento dell’età pensionabile? Per i giovani che debbono andare all’estero a trovare un lavoro, poiché neanche i più alti titoli accademici consentono in Italia di essere inseriti nel mercato del lavoro?
Oppure per gli imprenditori, i commercianti, le partite IVA, i professionisti che guardano con preoccupazione alla tenuta del sistema paese? No probabilmente tutte queste categorie hanno altre priorità.
PD, il partito cerchiobottista
Una simile legge assume particolare importanza solo ed esclusivamente per un partito cerchiobottista come quello che può esprimere un segretario indefinito quale Enrico Letta. Un partito che cerca in tutti i modi di tenere dentro i cattolici ma si vanta di avere un’anima che attinge alle battaglie libertine dei Radicali. Sempre più alla ricerca di un compromesso quasi impossibile.
Un partito che ha tutto da temere in caso I un tale disegno di legge prevalesse la linea cattolica piuttosto che quella dei radicali o viceversa.
Dunque probabilmente l’abilità di Letta in questa fase si vedrà nel cercare di far passare qualcosa che dovrebbe scontentare tutte le anime ma nel mostrare ad ogni parte di non essersi sbilanciato troppo verso l’altra.
Praticamente perché il Partito Democratico possa tenersi in piedi bisogna che metta in secondo piano le vere priorità del Paese. E mandare avanti Zan.
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