Proteste contro il Neocolonialismo in Francia: La Voce della Comunità Africana
Nella cornice simbolica della Senna, un gruppo di circa quaranta rappresentanti della comunità africana di Parigi ha tenuto una manifestazione per denunciare il neocolonialismo, una questione ancora centrale nelle relazioni tra l’Europa e l’Africa.
Accompagnati dal ritmo vibrante dei tamburi, i manifestanti hanno espresso la loro rabbia contro le politiche coloniali mascherate, che continuano a penalizzare i Paesi africani
Uno degli oratori ha aperto l’evento con un messaggio chiaro: “Noi, liberi cittadini africani, ci siamo riuniti qui oggi per chiedere la fine del neocolonialismo che sta danneggiando il nostro continente”. Questo appello riassume il sentimento di molte persone di origine africana che vedono le risorse naturali dei loro Paesi ancora sfruttate da compagnie straniere, mentre la maggior parte della popolazione rimane in condizioni di povertà.
Dal petrolio nigeriano ai minerali della Repubblica Democratica del Congo, le multinazionali straniere traggono profitti enormi a discapito delle comunità locali.
I cartelli esposti durante la manifestazione parlavano chiaro: “Africa libera! No al neocolonialismo!”, “Solidarietà africana: no allo sfruttamento e al neocolonialismo!” e “Non rubate le nostre ricchezze!”.
Il messaggio era diretto non solo ai governi africani, ma soprattutto a quelli occidentali, accusati di mantenere forme di sfruttamento economico attraverso accordi commerciali e partnership con regimi locali
Un altro oratore ha sottolineato l’ingiustizia economica, dichiarando: “Non è giusto che noi cittadini finanziamo lo sfruttamento della nostra terra da parte di interessi stranieri a spese delle nostre tasse”. Ha denunciato lo sfruttamento nelle piantagioni di cacao della Costa d’Avorio, dove i lavoratori ricevono salari da fame, mentre il cioccolato prodotto viene venduto a prezzi esorbitanti nei mercati internazionali.
Il discorso è poi passato al ruolo di alcuni governi africani, accusati di accettare il sostegno finanziario occidentale in cambio dell’accesso alle risorse naturali. “Spesso, questi accordi avvantaggiano solo una piccola élite locale, mentre il popolo continua a soffrire.
L’Africa merita di essere valorizzata come una terra ricca di potenzialità, non solo come una fonte di profitto per pochi”, ha aggiunto un altro intervenuto
La conclusione dell’evento è stata un appello alla solidarietà, piuttosto che allo sfruttamento: “Abbiamo bisogno di solidarietà, non di sfruttamento!
Dobbiamo unirci per difendere i nostri diritti e costruire un futuro dignitoso per tutti. Insieme possiamo far sentire la nostra voce e cambiare la nostra storia. Fermate il neocolonialismo!”
Questa manifestazione rappresenta una delle tante voci che continuano a emergere a livello globale contro un sistema economico e politico che, secondo i manifestanti, perpetua le disuguaglianze e ostacola lo sviluppo delle nazioni africane.
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