Vladimir Putin, il nuovo Zar. Fino alla fine. È questo quello che vuole la Russia, in tutti i suoi 11 fusi orari.
Ieri si sono concluse le operazioni di voto del referendum russo che andrà ad apportare delle modifiche sostanziali alla Costituzione. La più importante di queste è la possibilità, tramite un escamotage di permettere a Vladimir Putin di ricandidarsi per altri due mandati a presidente della Federazione Russa.
In pratica, tali modifiche, impedirebbero a chiunque di ricoprire la carica presidenziale per più di due volte (12 anni in totale) però, entrando in vigore adesso, creerebbe una sorta di condono sul passato. Quindi Putin si vedrebbe non conteggiati i quattro mandati precedenti e ripartirebbe da zero. Geniale.
La cosa sorprendente è che nelle consultazioni, a dire il vero un po’ fantasiose, durate una settimana, il plebiscito a favore della riforma è stato netto. Si dovrebbe consolidare intorno al 75% a favore della modifica, con un afflusso elettorale della stessa portata.
Ovviamente le polemiche della maggioranza non sono mancate. Dalla impossibilità di aver potuto organizzare una alternativa credibile, ai soliti brogli elettorali. Tutte cose che abbiamo già visto.
La verità è che Vladimir Putin è riuscito, con un colpo da maestro, a restringere a due mandati la carica elettiva di Presidente, avendo la possibilità di stare ancora lì. Naturalmente se dovesse venire votato, ma a giudicare dai risultati, non dovrebbe avere troppi problemi.
Putin avrebbe vinto comunque: in caso di risultato negativo del referendum, avrebbe continuato per il suo quinto e sesto mandato; adesso per i suoi nuovi primo e secondo. Con la possibilità di vederlo governare la Russia fino a 84 anni.
Sicuramente Vladimir Putin è il nuovo vero Zar di tutte le russie.
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