QUANDO A CHIUDERE LE FRONTIERE SONO GOVERNI EUROPEI SOCIALISTI, ALLA ‘NOSTRA’ SINISTRA VA BENE

frontiere chiuse

QUANDO A CHIUDERE LE FRONTIERE SONO GOVERNI EUROPEI SOCIALISTI, ALLA ‘NOSTRA’ SINISTRA VA BENE

La lotta all’immigrazione clandestina indiscriminata è un terreno fertile per coloro che basano la propria politica su slogan, piazze demagogiche e proposte utili ad esaltare le legioni di ideologizzati a proprio sostegno.

Fertile, dicevamo, ma anche scivoloso, come evidenzia la situazione che si sta affacciando in Europa e che mostra tutta l’incoerenza e la tifoseria da stadio del sinistra-centro nazionale, nelle sue varie sfaccettature

Infatti, quando nel nostro Paese si parla di misure, eventualmente anche drastiche, per arginare un fenomeno socio-economico non più sostenibile per numeri e conseguenze, gli esponenti del centrosinistra, i loro media di riferimento ed i commentatori-tifosi a supporto, non perdono tempo ad agitarsi, ad urlare a presunte derive illiberali e gridare a scandali umanitari facendo propaganda sulla pelle di disperati.

Ma quando a prendere decisioni drastiche sono Governi a matrice socialista, come Germania, Francia, Spagna o UK, gli stessi esponenti politici, quegli stessi media politicizzati e gli immancabili commentatori-tifosi di parte, sembrano voltarsi dall’altro lato per non vedere, dando col proprio silenzio l’assenso a misure che, fossero prese dall’attuale Esecutivo Meloni, taccerebbero di fascismo.

Parola sempre in voga in quelle schiere che rappresentano i veri e propri nostalgici del passato

Così, mentre il Governo Tedesco del socialista Scholtz chiude le frontiere sospendendo di fatto Schengen, mentre il Governo Laburista inglese ripropone il progetto di delocalizzazione degli irregolari in Rwanda (seguendo i trattati italiani con l’Albania), mentre il Governo Socialista spagnolo alza il muro di filo spinato a Ceuta e mentre il riferimento del mondo riformista Macron continua con i respingimenti coatti ai valichi con il nostro Paese, la presunta “grande coalizione” dell’altrettanto presunto “campo largo” tace, come tacciono giornali come Repubblica ed affini e tacciono i normalmente prolifici e logorroici commentatori e tifosi da social.

Misure, quelle prese dai governi europei di centrosinistra che sottolineano come le politiche migratorie fin qui attuate e sostenute dall’Unione Europea siano di fatto fallimentari nel gestire un fenomeno sociale, prima ancora che economico, globale e che il mito dell’accoglienza a prescindere non possa essere altro che uno slogan, ad uso e consumo propagandistico.

Perché, se da un lato salvare vite deve essere un dovere morale, pensare di poter accogliere tutti è puramente utopia

La sinistra europea sembra essersene accorta, quella italiana chiude gli occhi per non perdere uno dei pochi temi che riesce ancora a trattare. Ma solo tramite slogan ed ideologia.

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