Riscatto – Sei un impiegato della zecca di stato di Madrid ed uno degli scagnozzi del professore vestito di rosso con la maschera di Salvador Dalì ti ha rapito; quanto pagherebbe la tua famiglia per il tuo riscatto? Quanto vale la tua vita in euro???
Difficile “darsi” un valore, ma volendo essere pragmatici al limite del cinismo, ti posso aiutare in questo “calcolo” con poche domande banali ma non scontate. I tuoi figli avranno bisogno di te tra 1, 2 o 10 anni? Magari sono piccoli e un giorno dovranno mantenersi agli studi? Tua moglie ha un reddito autonomo con cui mantenere inalterato il tenore di vita della famiglia, se ti dovesse succedere qualcosa? Hai un mutuo da pagare? La tua azienda, di cui sei uomo chiave, può sopravvivere alla tua assenza? Se si, per quanto tempo?
Sono questi i pochi punti che sottopongo all’attenzione dei miei clienti, quando vengono in ufficio da me a pagare la loro RCA. Giustamente è un obbligo di legge e devono farlo; a volte mi chiedono garanzie accessorie a tutela del loro mezzo, che vale 20.000€ magari. “E’ nuova sai!” sembrano giustificarsi quando gli chiedo se hanno già un’assicurazione sul loro bene più prezioso, la vita.
Eppure già nell’antica Grecia, si parlava di assicurazione sulla vita: esistevano le eranoi, comunità che provvedevano alle spese funerarie per le famiglie più bisognose. Viaggiando in nave, con le assicurazioni pensate per i pericoli dei commerci via mare, si arriva alla fine del XVIII secolo, alle tavole di mortalità, un’approssimazione scientifica del calcolo delle probabilità di vita. Sembra un’eternità, ma la storia si ripete e il tema dell’assicurazione sulla vita è tornato, purtroppo, più che mai di attualità nell’ultimo periodo con la pandemia, una maestra fin troppo severa che ci ha educato all’imprevedibilità e all’incertezza sul futuro.
Non serve molto per avere un preventivo su una polizza vita; scrivimi una mail all’indirizzo marraservice@tiscali.it, specificando data di nascita e se sei fumatore o no.
“La vita non è aspettare che passi la tempesta, ma ballare sotto la pioggia”… e munirsi di un ombrello, qualora ce ne fosse bisogno…
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