Quanto valutiamo la nostra persona? 1 euro

1 euro

1 euro. Chiunque di noi vada ad un supermercato fa automaticamente un gesto, senza pensare troppo alle implicazioni che questo gesto comporti. Si fruga in tasca, o nella borsa, prende 1 euro e lo mette nel carrello per sbloccarlo.

È una cosa che facciamo in totale tranquillità. Che non assume nessun significato per noi. Ma che invece ha una valenza decisamente importante. È il prezzo che ci attribuiamo per fare le persone per bene.

Quando i carrelli erano liberi, senza questa cauzione, la gestione era dettata dall’inciviltà insita nel nostro modo di vivere. Si vedevano carrelli sparpagliati nelle piazze, nelle vie. Ovunque tranne che nei supermercati. Dall’introduzione della cauzione, invece, la situazione è decisamente migliorata.

Non è stata completamente debellata, quello no. Purtroppo l’inciviltà in alcuni soggetti, è più forte del vil denaro. Però il miglioramento è stato sensibile.

Questa cifra, 1 euro, non è stata scelta a caso. È stata calcolata con cura. Di sicuro non è il costo materiale di un carrello della spesa. Il carrello costa senz’altro di più. Ma è stato studiato che lasciare 1 euro nel carrello è fastidioso. Fossero 20 centesimi sarebbe diverso, ci sarebbe più menefreghismo. 1 euro no, non te lo lascio.

Addirittura spesso, il carrello con l’euro, viene utilizzato come elemosina ai clandestini nei parcheggi dei supermercati. Ti lascio il carrello per rimetterlo a posto e di conseguenza ti faccio l’elemosina di 1 euro.

Sì signori. Ci hanno studiato attentamente (lo fanno sempre) e hanno visto che noi abbiamo un prezzo per farci stare buoni. E sulla nostra etichetta c’è scritto: 1 euro.

 

Leggi anche: Il Sovranismo Responsabile

www.facebook.com/adhocnewsitalia

Seguici su Google News: NEWS.GOOGLE.IT

 

Exit mobile version