Il 21 gennaio 1921 a Livorno nasceva il Partito Comunista d’Italia, esattamente cento anni fa.
Ricordiamo che l’ideologia comunista, e le tragedie che ha comportato, è stata equiparata dall’unione Europea al nazismo.
Ne parlammo qui.
Ma al governo peggiore degli ultimi cinquant’anni, dopo quello Monti a mio avviso, ciò non interessa.
Anzi, in tempo di crisi, Covid e di elemosina dell’Europa alle nostre scassate casse, ci si permette di spendere quasi mezzo miliardo di Euro per le “celebrazioni” di questo evento.
Il segretario Pd Zingaretti ha sottolineato la portata storica della celebrazione, e su questo concordiamo, rovinando tutto con il solito trito accenno al valore della lotta al nazifascismo.
Praticamente un’ossessione, ma c’è da capirlo, è l’unico collante che alla sinistra odierna rimane per illudersi di avere un consenso alle urne.
Da cui rifugge, consapevole che riesumare paure vecchie di ottant’anni appare solo un’ultima spiaggia.
La storia
Livorno, il 21 gennaio 1921, durante il congresso del Partito Socialista avviene l’inaspettato.
Al teatro Goldoni, allora sede del XVII Congresso Socialista, e il teatro San Marco, un secolo fa arrivò cantando l’Internazionale la componente comunista capeggiata da Bordiga, Gramsci e Terracini.
Erano coloro che fondarono il Pcd’I.
Nel giugno 1943 divenne Partito Comunista Italiano (PCI) e fu riconosciuto come il più grande partito comunista d’occidente.
Il governo Conte distribuisce 400.000 euro
Spadafora, ministro di Conte, ha stanziato 400.000 euro per le celebrazioni di questo centenario.
Facile prevedere che non andranno ad enti ed associazioni non legate al PD, che dei comunisti rappresenta la continuità politica.
Saranno organizzate mostre, dibattiti e manifestazioni organizzate, facile prevederlo, da associazioni e cooperative di sinistra, cui parteciperanno relatori di sinistra e pubblico di sinistra.
Tutto con i soldi dei contribuenti.
Che di sinistra, in maggioranza, non sono.
Quasi mezzo miliardo che scorrerà e finirà nelle tasche di area di sinistra.
La decisione, quella del ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, fu già denunciata nel 2019 da Giorgia Meloni e Matteo Salvini.
Il leader della Lega a proposito non aveva fatto attendere il suo commento: “Dicono che non ci sono soldi, e allora tassano la plastica, lo zucchero, le cartine per le sigarette, tuttavia spunta un emendamento che riesce a stanziare 400 mila euro per festeggiare il centenario della nascita del Partito comunista italiano. Fatelo coi vostri soldi l’anniversario, non con i soldi degli italiani”.
Tutto ciò prima dell’emergenza Covid.
Giorgia Meloni sfoga tutta la sua indignazione rilevando l’ultima delle sortite di un esecutivo che lascia sconcertati.
“Governo giallorosso spudorato: il Ministro dei Giovani e dello Sport, Vincenzo Spadafora, stanzia 400 mila euro per le celebrazioni della fondazione del partito comunista italiano. Ecco come vengono spesi i soldi degli italiani: mentre la Nazione è in ginocchio, le famiglie sulla soglia della povertà e migliaia di imprese rischiano di chiudere, Conte, Di Maio e Zingaretti si occupano di foraggiare le ricorrenze comuniste. Che amarezza“.
Non sarebbe stato più equo rivedere tale emendamento?
Soldi spesi in manifestazioni cui potranno assistere in pochi peraltro.
Soldi buttati via.
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