Quel “Bongiorno” stonato nel Comune di Cantagallo
Si può considerare una boutade, almeno si spera, di pessimo gusto senza dubbio, ma pur sempre una boutade.
Tuttavia è fondamentale evidenziare che il post pubblicato sui social che affianca all’ immagine del turco Dicek, mani in tasca, occhiali da impiegato e pistola in pugno, ai problemi di “comprensione” fra consiglieri del Comune di Cantagallo, scade alquanto nel ridicolo.
Ridicolo nei toni
La maggioranza deve svolgere i propri compiti, e la minoranza pure, nel pieno rispetto dei ruoli e delle istituzioni che rappresentano.
Ridicolo nei contenuti, in quanto riguardano problematiche di un Comune piccolo, incastonato in magnifiche montagne, ma poco conosciuto e ancor meno presente nei media.
Ridicolo nei fatti, perché il meme pubblicato ironizza sul turismo “selvaggio”messo in risalto dal consigliere di Emanuele Millo, ironizzando sul lavoro legittimo della minoranza
Ridicolo nei commenti sui giornali del sindaco di Cantagallo, Guglielmo Bongiorno il quale , “meleggiando” apertamente il consigliere di minoranza, afferma che in considerazione degli argomenti proposti in consiglio e visti i soggetti eletti “avrebbero vinto non solo con le mani in tasca come Dicek ma anche con le bende agli occhi”. Un gesto di cavalleria notevole, che dimostra il livello complessivo degli tutti gli eletti nella cittadina toscana.
Ridicola quindi è tutta la faccenda, se non fosse per quella foto che sa molto di intimidazione
Perché mettere Dicek che spara in un post di risposta alla minoranza? Qual è il senso istituzionale di utilizzare l’immagine del turco boomer per contestare il lavoro, tra l’altro legittimo e dovuto, portato avanti da un consigliere di minoranza? Sarà il prefetto dopo l’esposto di Millo a considerare la pratica e a decidere le conseguenze. La speranza è che quel post sia soltanto una boutade, di pessimo gusto, ma pur sempre una boutade.
Se così non fosse l’intervento del prefetto deve essere netto, duro e definitivo
E tutte le forze politiche devono intervenire affinché atti del genere non succedano. La dialettica della politica può essere feroce, ma un conto sono le parole e un conto i gesti intimidatori.
E la speranza sia che vi sia da ora in poi maggiore armonia e comprensione, fra maggioranza e minoranza, nel comune toscano per il bene della cittadina e dei cittadini.
Si potrebbe dire, gocando con il nome del sindaco e il nome del Comune, che auspichiamo “a CantaGallo un nuovo Bongiorno”.
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