Queste guerre fratricide

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Queste guerre fratricide

L’attuale conflitto russo ucraino, ricorda troppo da vicino la guerra civile Jugoslava.

La loro natura è certamente quella di guerre fratricide, indotte da centrali esterne che avevano un preciso tornaconto nel frazionare l’unità di questi Paesi slavi

Basti pensare che una volta distrutta la Jugoslavia, molti Stati nati dalla sua frammentazione sono stati letteralmente assorbiti dalla NATO e alcuni, più fragili, controllati quasi direttamente da Washington.

Inoltre nel Kosovo, strappato di forza alla Serbia, e trasformato come il Montenegro in un cosiddetto Stato mafioso, adesso esiste Bondsteel, la più grande base americana costruita all’estero dai tempi della guerra del Vietnam ed è sorta addossata proprio all’oleodotto trans-balcanico. In pratica gli USA si sono impossessati del rubinetto energetico europeo.

Lo possono aprire e chiudere a loro piacimento ed il solo controllo conferisce loro un grande potere

Hanno preso il controllo di quello che avrebbe dovuto essere il corridoio 10 che era stato progettato ai suoi tempi come un grande asse che attraverso la vecchia Jugoslavia avrebbe dovuto, con infrastrutture ferroviarie, autostradali, e di un gasdotto ed un oleodotto, alimentare il centro Europa. La fine della Jugoslavia cambiò tutti i progetti. Invece la guerra in Ucraina quali altri profitti avrebbe comportato?

A parte la vendita e fornitura di armamenti prodotti da colossi industriali, a parte i progetti che già molti fanno su una ricostruzione costosissima, gli investimenti sono ben altri

Ci informa una fonte australiana, il National Review che tre grandi consorzi occidentali, Cargill, Dupont e Monsanto, di cui Blackrock detiene la maggioranza delle azioni, hanno acquistato 17 milioni di ettari, il 52%, del terreno coltivabile, la famosa terra nera ucraina, rappresentata anche nella bandiera col giallo del biondo grano.

Tutto il terreno agricolo italiano sommato non arriva a questa estensione

Proprio Zelenski avrebbe autorizzato questa vendita in un momento tragico per l’occupazione degli ucraini e in cui molti giovani sono morti o si accingono a morire per difendere retoricamente la terra ucraina che ora è di proprietà americana.

Ma approfondendo la notizia veniamo a sapere che, anche se la compravendita è avvenuta durante il conflitto, l’enorme affare era stato stabilito ancora prima e le trattative si protraevano da tempo

Possiamo comprendere allora la necessità di legare strettamente e definitivamente il neo Stato ucraino all’Occidente tramite la NATO e separarlo definitivamente dalla Russia. Gli interessi sono enormi.

Inoltre sappiamo, tra l’altro che Washington desidera impossessarsi della base militare russa di Sebastopoli che si trova in Crimea, come a suo tempo tentò di impossessarsi della base russa ubicata in Siria, utilizzando le Primavere arabe, lo stesso ISIS e infine impegnando anche le truppe NATO. Inoltre sarebbe anche un colpo psicologico in quanto i russi considerano Kiev la loro patria originaria essendo la Russia nata dal Principato di Kiev, dove era il primo Zar

Esattamente quel che rappresentava il Kosovo per la Serbia. Come nel XIX secolo, con una guerra imperialista, gli USA si impadronirono di Stati messicani quali California, Nevada, Utah e parte di Colorado, Wyoming, Arizona e New Mexico.

Si inaugurò il XX secolo espandendo l’influenza su Cuba, le Filippine, e con l’annessione delle Hawaii, così oggi, con l’alibi della NATO, l’espansione egemonica continua e sono stati aggiunti, Stati dell’Europa centrale, dei Paesi baltici, i Balcani ed ora si combatte per l’Europa orientale, il mar Nero e si mira al Caucaso.

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