Reato universale

Corte

Reato universale

“Grazie per la vostra partecipazione a questo convegno. Vi anticipo che il prossimo evento organizzato dalla nostra associazione di avvocati per la famiglia sarà dedicata a quel grande gesto di amore che è la gestazione per altri”.
Così chiosava l’esimio collega a margine di un convegno formativo.

Gestazione Per Altri

Dietro questa espressione così romantica e delicata si cela la maternità surrogata, una delle più grandi violazioni dei diritti della donna e del bambino che siano mai state consentite, ahimè, dalla scienza.

Trattasi, di fatto, di una vera e propria compravendita di bambini

Vi sono le parti acquirenti, o committenti, indifferentemente coppie eterosessuali o omosessuali, o anche singles. Cristiano Ronaldo, Naomi Campbell, Paris Hilton, tanto per citarne alcuni tra i più famosi, ad un certo momento della loro vita hanno deciso di voler diventare genitori, indipendentemente dal l’esistenza di una relazione affettiva, e si sono rivolti ad agenzie specializzate, diffuse soprattutto in America, in Canada, ma anche in Europa, ad esempio a Cipro, in Grecia, in Portogallo, nella martoriata Ucraina.
Le agenzie hanno un database di donne disposte (nella maggior parte dei casi per stringenti necessità economiche) a mettere a disposizione, in pratica ad affittare, il proprio utero in cambio di denaro.

Il committente sceglie la donna, sceglie il donatore dello sperma, se non è lui stesso, sceglie la donatrice dell’ ovulo, che può essere anche la donna-incubatrice, ed infine il metodo di fecondazione e la clinica per la nascita.

Avvenuta la fecondazione, il “prodotto” viene impiantato nell’’utero della donna prescelta, che porterà a termine la gravidanza. Una volta nato, il bambino verrà immediatamente consegnato ai committenti.

Tutto il procedimento è regolato da un vero e proprio contratto, scritto da avvocati a tutela delle parti- rectius, dei soli committenti, nel quale vengono contemplate anche le varie ipotesi di risoluzione, con le conseguenti richieste di risarcimento danni

Ad esempio, se si verificano problemi durante la gravidanza o il parto, i committenti possono risolvere il contratto e rifiutare il bambino, oppure la donna-incubatrice può cambiare idea e non volerlo consegnare ai committenti. Si aprono così ulteriori scenari drammatici. Tutto il procedimento è regolato dal denaro: tanto denaro per le agenzie procacciatrici, tanto denaro per i professionisti che redigono i contratti, tanto denaro per le strutture dove si partorisce e poco denaro per le donne-incubatrici. Si parla di un costo medio tra 50 mila e 200 mila euro, anche finanziabile da istituti di credito.

Questa è la descrizione fedele di una realtà drammatica, nella quale vengono sistematicamente violati i diritti del bambino, trattato alla stregua di un mero oggetto, ma anche della donna, considerata un semplice contenitore e piegata agli interessi di terzi

Contro tutto questo lotta il governo sin dal primo giorno di insediamento.
In piena sintonia con la Chiesa e il Papa, che finalmente hanno preso una posizione forte e chiara contro questa barbarie ammantata di altruismo, il Governo ha ottenuto un primo Sì alla Camera al disegno di legge mirante a definire la maternità surrogata come reato universale perseguibile ovunque se commesso da cittadini italiani.

Nell’attesa del passaggio al Senato, vi invitiamo a leggere i racconti dei figli nati tramite maternità surrogata, non i racconti edulcorati della ideologia gender, ma quelli veri, ad esempio quello di Olivia Maurel.

Vi troverete una sofferenza profonda, legata alla improvvisa presa di coscienza della mancanza di radici e al conseguente bisogno di colmare quel vuoto causato dalla terribile scelta egoistica di chi ha inteso così solo soddisfare un capriccio.
Il nostro paese ha fatto il primo passo. Speriamo sia d’esempio.

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