Recensione film: Frozen 2
Frozen raggiunse nel 2013 un successo di pubblico e critica quasi inaspettato arrivando fino al sedicesimo posto dei film di maggiore incasso della storia del cinema.
L’incasso di oltre un miliardo e duecento ottanta milioni di dollari non poteva che preannunciare un eventuale seguito che la Disney non ha mai negato.
Uscito al cinema questo natale, Frozen 2 aveva il difficilissimo compito di eguagliare il successo e, se possibile, superarlo.
Come ogni seguito che si rispetta, quasi fosse una legge scritta, si analizza il passato del regno di Arendelle e delle due sorelle.
Elsa ed Anna dovranno partire per un viaggio pericoloso guidati da un misterioso richiamo che echeggia nella testa di Elsa.
Inutile dire che si verrà a conoscenza di informazioni sul passato delle due sorelle.
Come nel primo episodio, il film strizza molto l’occhio ad un pubblico femminile di giovanissime.
Tra canzoni e animazioni spettacolari si arriva in fondo ad un film che personalmente non mi è piaciuto.
Il soggetto è banalissimo, ci vuole parlare del passato delle sorelle ma non appassiona come il precedente.
Sempre in termini di paragoni, la colonna sonora di Frozen 1 sovrasta alla grande e minimizza il brano “into the unknown” di questo capitolo.
Riconfermate le cantanti del primo film.
In questo caso la stupenda voce e performance di Serena Autieri rappresentano uno dei pochi aspetti positivi.
Anche le animazioni non sono sempre perfette.
Frozen 2 non mi ha trascinato come il primo film, la causa la attribuisco principalmente al soggetto, sono certo poteva essere scritto meglio e con idee più originali.
La Disney ha sicuramente fatto centro, i numeri lo confermano, ma personalmente questo seguito è molto deludente. Insufficiente.
VOTO: 5
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