Recensione film: il delitto Mattarella
Era il 1980 quando a Palermo fu assassinato l’allora presidente della regione Sicilia: Piersanti Mattarella.
Uomo politico di spicco di fine anni 70 si mise in evidenza in quel periodo per la sua forte battaglia contro la mafia.
Il film evidenzia come abbia scavato fin troppo tra le persone di palazzo in cerca di alcune anomalie su certe gare d’appalto molto importanti.
Tale ricerca portò alla luce certi favoritismi che nascondevano un giro che forse non si limitavano solo alla mafia locale.
Il film analizza attentamente i fatti prima del delitto e soprattutto dopo.
Il regista Aurelio Grimaldi cerca in questa pellicola di dirci che, ad assassinare l’allora presidente della regione Sicilia, non fu soltanto la mafia, ma un mix d’interessi che portano persino alla banda della Magnana.
Nel cast spicca qualche nome importante tra cui Leo Gullotta e Sergio Friscia. La visione non è altamente ritmata, in questo film non c’è azione.
Molti sono i dialoghi, qualcuno, persino sottotitolato in italiano dato il linguaggio dialettale di alcune scene. I
ll delitto Mattarella presenta una scenografia minima, con una fotografia basilare da film amatoriale.
Il punto forte di questa produzione è sicuramente l’analisi dettagliata di tutto quello che è ruotato attorno a questo omicidio.
Precisiamo che questa pellicola non è un docufilm in stile Netflix, qui non ci sono personaggi reali intervistati dalla produzione ma attori che interpretano i ruoli dei personaggi chiave della vicenda.
A questo proposito come non evidenziare la pessima realizzazione di un giovane Andreotti dove sicuramente si poteva fare di meglio.
Il tema centra della pellicola è che Piersanti era amato dal popolo ma stava pestando i piedi a poteri forti e nascosti, e questo lui lo sapeva.
Fratello dell’attuale presidente della Repubblica italiana, Mattarella ha cercato di riportare ordine alla politica di quel tempo.
Non ci è riuscito ma ha innestato un meccanismo che poi, come vediamo nella pellicola, è stato ripreso anche dal giudice Falcone, ma questa è un’altra storia.
Tecnicamente il film è realizzato in maniera fin troppo semplice. Trattiene allo schermo lo spettatore perché si spera di arrivare a capire piu cose possibili di questa vicenda.
Personalmente non mi sento di consigliarlo.
Certamente se amate i film documentario e siete incuriositi dalla storia vera, allora potete darci un’occhio. Forse poteva essere strutturato meglio. Insufficiente.
VOTO: 5
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