Recensione film: Le verita nascoste
Sono gli anni del dopoguerra e lei vive splendidamente felice con il proprio marito godendosi la vita in piena tranquillità.
Purtroppo un giorno intravede una persona che gli ha riportato alla luce degli eventi del passato, non vuole credere che sia lui ed allora comincia ad inseguirlo.
Non voglio dilungarmi troppo nel soggetto per non togliere il gusto di incastrare ogni singolo pezzo di questa storia, semplice, ma che nasconde diversi spunti di riflessione.
Il primo impatto con la pellicola mi ha riportato in mente Misery non deve morire, film del 1990 ispirato da un racconto di Stephen King.
Mentre è bene precisare che non ci sono similitudini con il film omonimo con Harrison Ford e Michelle Pfeiffer.
Nel complessivo ho trovato questa produzione molto semplice ma con un pregio notevole: tenere in ansia lo spettatore.
La storia parte subito molto forte e ci sono pochissimi momenti di pausa tanto che sembra che il film finisca più velocemente del previsto.
Anche perché la durata non è eccessiva ma il ritmo incalzante contribuisce a farlo sembrare ancora piu corto.
Belle le ambientazioni, ogni aspetto è stato perfettamente curato e sembra di vivere gli anni 50.
Il cast non è importante, salvata la Rapace non ci sono altri attori di rilievo. Non sono un amante dell’attrice svedese ma devo ammettere che in questo film mi è sembrata molto credibile.
Nel complessivo direi che siamo di fronte ad una pellicola che trova nell’home video la sua zona di confort.
Personalmente non mi ha fatto strappare i capelli e per di più mi ha messo addosso una carica di ansia pazzesca.
Le verità nascoste non è un film che mi sento di consigliare. Ci sono pochi aspetti positivi ma per il resto direi che non ci siamo.
VOTO: 5
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