Recensione film: “Peter Rabbit”
Una banda di conigli capitanata dal carismatico Peter, lotta costantemente per accaparrarsi le leccornie dell’orto di un vecchio burbero residente in una bellissima villa nelle campagne inglesi. In seguito alla morte del vecchio, tutta la proprietà viene praticamente invasa dagli animali di zona ma l’arrivo del cattivissimo nipote farà nascere una vera e propria guerra. A buttare benzina sul fuoco ci pensa anche l’adorabile vicina che farà ingelosire il coniglio dal giubbotto di jeans innamorandosi del nuovo inquilino.
Film diretto e interpreto da attori con l’aggiunta della computer grafica che si è occupata degli animali. Il mix tra le due componenti si integra alla perfezione e spesso lo spettatore non fa nemmeno caso alla digitalizzazione dei conigli. I protagonisti umani non sono famosissimi e non li conoscevo mentre mi viene da citare Sam Neill, che mette la sua voce a Peter nella versione americana e inglese mentre in quella italiana l’incarico è toccato a Nicola Savino. Con il passare dei minuti posso dire che alla fine la voce del noto presentatore televisivo e radiofonico è risultata adatta al personaggio principale e fa bella mostra di se anche nella cantata sigla finale. Peter rabbit è un film che strizza l’occhio ai giovani ragazzi, gli adulti lo troveranno invece semplice e scontato fin da subito. Direi che siamo di fronte ad una produzione che spesso mi ha ricordato “mamma ho perso l’aereo” sia come età dello spettatore, sia come dinamiche. Una realizzazione tecnica buona, un soggetto scontato ma che insegna molto, qualche canzone in stile disney, insomma Peter rabbit può divertire ma solo ad un pubblico di giovanissimi. Io l’ho trovato un po’ troppo banale. Voto: Insufficiente.
VOTO : 5
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