Recensione film: Toy story 4
quarto film dedicato al mondo dei giocattoli della Pixar e naturalmente prodotto dalla Disney. Il protagonista principale è sempre il cowboy Woody, privo purtroppo della voce di Fabrizio Frizzi , e che si trova ad affrontare un viaggio con la sua nuova famiglia e tutti i suoi amici giocattoli… ma la sua nuova bambina lo sta accantonando a favore di Forky, un buffissimo personaggio creato con una forchetta durante il primo giorno di scuola. Tra sentimenti contrastanti, gelosia ed abbandono, Woody si trova a dover salvare proprio Forky da un negozio di antiquariato tra marionette e bambole vintage.
Toy story 4 mostra una trama che moralmente si avvicina molto a quella del primo episodio con l’aggiunta di una tematica nuova: il giocattolo abbandonato, quello senza padrone e che desidera apertamente di ritrovare una casa. Quello che però di solito si rivelava uno dei punti forti delle produzioni Pixar: l’originalità del soggetto, questa volta non mi ha molto convinto. Si avverte infatti durante i 100 minuti circa della pellicola, che tutta la scrittura della trama non sia stata realizzata con accuratezza e che soffra molto di confusione. Stupisce anche il finale, molto sorprendente e poco in stile Pixar.
Più volte ho pensato durante la visione di questo quarto episodio che sembra sia stato fatto troppo velocemente e che non sia stato sfruttato a dovere la nuova famiglia ed i nuovi giocattoli che vengono presentati. Aspetti positivi naturalmente ci sono: dalla realizzazione tecnica, le prime immagini sotto la pioggia sono veramente fotorealistiche , ad alcuni nuovi personaggi davvero esilaranti, su tutti lo stuntman motociclista canadese . Personalmente ritengo questo toy story 4 il peggio della serie, fatto bene, con alcuni momenti teneri ma che non mi ha preso come i precedenti. Peccato, suggerisco sempre il terzo della saga e che rimane il mio preferito. Insufficiente.
VOTO: 5
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