recensione film: Wolf call, minaccia in alto mare

recensione film: Wolf call, minaccia in alto mare

Film di produzione francese, wolf call ci porta all’interno di un sottomarino nucleare impegnato nel disperato tentativo di salvare il mondo da una ipotetica guerra mondiale. Tra l’equipaggio c’è però un uomo che è in grado, grazie al suo prezioso udito, di distinguere tutti i suoni subacquei. Sarà questa utile dote a salvare il mondo da un conflitto senza precedenti ?

 

Wolf call è un film di guerra che porta lo spettatore a vivere emozioni sotto il livello del mare mettendo molto in evidenza ruoli che spesso in altre pellicole sono stati sottovalutati: il marinaio al sonar e quello che ascolta nelle profondità ogni piccolo rumore. Spesso ai limiti della realtà questo film trasmette molto bene le emozioni di un equipaggio impegnato a sopravvivere all’interno di un sottomarino, con un ritmo buono e con momenti di adrenalina assai graditi. Il cercare però novità e differenziarsi rispetto ad altre pellicole ambientate nelle profondità del mare, ha sicuramente penalizzato questo film che presenta un soggetto interessante ma spesso si ha la sensazione che si poteva fare di meglio.

Anche da un punto di vista tecnico il film è buono, immagini anche esterne al sottomarino ben fatte e riproduzione delle ambientazioni direi assai perfette. Il cast è composto da attori sconosciuti ma che comunque fanno in modo accettabile il loro mestiere , mentre location e ambientazioni direi assai scarse…. ma è anche vero che è un film focalizzato al mondo dei sottomarini. Wolf call nel complessivo appassiona ma gli manca quella scintilla che lo può portare a distinguersi nel mondo dei film di guerra. Peccato perché le carte in regola c’erano. Quasi sufficiente.

VOTO: 5

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