Recensione fumetto: Dylan Dog 406, L’ultima risata
Ultimo albo della mini serie che ha stravolto il mondo di Dylan Dog in seguito alla caduta del meteorite sulla terra.
Questo nuovo universo dell’indagatore dell’incubo non mi ha mai convinto ed i primi tre numeri da me recensiti si sono presi voti che non arrivavano alla sufficienza.
Eccoci quindi al gran finale, ai disegni il mitico Roi, e Dylan si trova all’ingresso del manicomio di Londra.
La missione ? trovare il sosia di Groucho Marx accusato di essere il colpevole dei numerosi omicidi che stanno terrorizzando la città.
L’albo scorre veloce, le prime pagine sono molto d’atmosfera, pochi dialoghi, solo una voce in sottofondo che scandisce frasi riflessive.
In questo silenzio delle prime tavole si nota in modo ancora più marcato la bellezza delle pennellate in perfetto stile Roi ribadendo a tutti che questi sono i suoi albi e Dylan è il suo fumetto.
Superata la prima parte, la storia prende sempre più piede e si nota come alla fine tutti i pezzi del puzzle si incastrano alla perfezione in questa enigmatica mini serie 666 di Dylan Dog.
Sicuramente questo numero 406 è il miglior albo del post meteora, sia da un punto di vista estetico ma anche narrativo.
La storia è semplice ma è molto d’atmosfera. Vedere poi tornare il buon vecchio Groucho è una cosa fantastica e soprattutto sono tornate le sue battute umoristiche che tanto mi mancavano.
L’ultima risata è sicuramente un bell’albo che vanta di un colpo di scena clamoroso.
Questo è il Dylan dog che mi piace e che riporta lo standard qualitativo di questo fumetto ai livelli adeguati.
Sicuramente il miglior albo della mini serie, consigliato anche se per poterlo godere in pieno dobbiamo leggere anche il precedente . Ottimo.
VOTO: 8
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