Recensione fumetto: Martin Mystere, il cannone dello zar
Martin Mystere si trova a Parigi per una trasmissione televisiva dedicata al leggendario Napoleone.
A sua insaputa viene però coinvolto in una lotta tra massonerie francesi e russe in seguito ad un misterioso ritrovamento: il cannone dello zar.
Durante l’invasione di Napoleone in Russia alcuni suoi commilitoni avevano la missione di impadronirsi di un cannone che rappresentava la chiave per una civiltà nascosta e piena di inestimabili tecnologie.
La lotta tra le due fazioni sarà spietata mentre Mystere si troverà nel mezzo a questa “guerriglia urbana”.
Oltre 150 pagine di questo albo veramente interessante dove il fascino del fumetto della Bonelli splende intensamente tra informazioni storiche reali e quelle di fantasia.
Questo numero di giugno 2020 parte molto forte con un ritmo elevatissimo e una storia che cattura fin dalle prime pagine.
Purtroppo nella parte finale si perde quel feeling con la storia per colpa di un ritmo più basso e di una conclusione molto deludente.
Tecnicamente i disegni sono molto particolari. A prima occhiata non sembrano pregevoli ma con il passare delle pagine ci accorgiamo di numerosi dettagli e di un certo stile che si abbina alla perfezione nella riproduzione degli eventi del 1600.
Forse l’albo non ha un ritmo elevatissimo ma il soggetto, specialmente nella prima parte, cattura il lettore.
Sicuramente gli amanti di Martin Mystere non rimarranno delusi, fumetto ben scritto e nel complesso anche ben disegnato.
Questo Martin Mystere somigliante ad un romanzo di Dan Brown mi è piaciuto, peccato per il finale non all’altezza altrimenti il voto sarebbe stato molto maggiore. Buono.
VOTO: 7
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