Recensione fumetto: Nathan Never speciale 30, dentro il buio
165 Pagine per questo bellissimo fumetto della collana “speciale” di Nathan Never.
Come ogni anno un mega storia sancisce la chiusura della stagione del nostro ispettore futuristico.
Uscito in Dicembre ma ancora reperibile sul portale dell’editore, questo numero 30 contiene molti spunti di interesse.
In un tempio nascosto in mezzo all’oceano una misteriosa identità sta uccidendo.
All’interno di questa struttura vivono donne che hanno il potere di leggere nella mente della gente.
A scovare l’assassino, la protagonista Kay, su permesso del capo “Cerebrain”, chiamano Nathan Never.
L’indagine non sarà facile ma grazie alla tecnologia ed all’aiuto esterno di Sigmund forse il nostro brizzolato eroe può farcela.
Questo speciale è fortemente influenzato da un soggetto che trae spunto da molti capolavori del passato.
Il primo che viene citato è Peter Pan. La serie di omicidi all’interno di un tempio mi ha fatto pensare molto al “nome della rosa” per non dimenticare Agatha Christie in “dieci piccoli indiani”.
Al disegno ci sono Russo e Palomba, non tutte le tavole sono entusiasmanti ma rendono bene l’atmosfera di un luogo cupo e misterioso.
Come anticipato mi è piaciuto molto il soggetto ed anche la location della storia.
I disegni non mi hanno fatto sempre impazzire mentre il ritmo è buono anche se nella parte centrale si nota un certo calo.
Questo speciale è un buon albo, la storia è lunga e coinvolgente e cattura il lettore fino all’ultima pagina.
Dentro il buio non si merita un voto altissimo per causa di una scontata stesura del finale, già dalle prime pagine si scopre come va a finire e cosa c’è dietro ai misteriosi omicidi.
Un colpo di scena in più non avrebbe guastato. Tutto ciò non rovina un buon fumetto.
VOTO: 7
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