Recensione serie tv: Tiger king
Netflix ha fatto uscire da pochissimo, un documentario sul personaggio americano Joe Exotic, un eccentrico domatore di tigri, proprietario di uno zoo in America, omosessuale e senza freni sulla lingua.
I sette episodi, della durata di circa 50 minuti l’uno, ci narrano una vicenda che ci porta all’interno del complicato mondo degli zoo e di come le associazioni ambientaliste abbiano fatto di tutto per mettergli i bastoni tra le ruote.
Il suo arresto per essere stato accusato di aver incaricato qualcuno di far uccidere un’ambientalista Americana è il fulcro della storia.
La serie gira attorno a questo personaggio eccentrico.
Il successo che sta riscuotendo è straordinario, dando un po di numeri si dice che circa 64 milioni di account, in pochissimi giorni, lo hanno visto.
Tiger king è fatto molto bene anche perché fa un’analisi molto dettagliata del business che ruota attorno ai grandi felini in America, ai parchi che ne traggono vantaggio e delle persone che li controllano.
Di questi aspetti ne analizza il passato e il presente con filmati originali, interviste e foto storiche.
La semplicità della narrazione rende tutta la serie ben comprensibile e facile da vedere.
Joe Exotic è un personaggio che, oltre ad avere un amore sfrenato pe le tigri, ha fatto di tutto per mettersi nei guai, diciamo che è molto sopra le righe.
Tra pregi e difetti però questa serie tv ci fa riflettere su tutto, senza schierarsi da nessuna parte e tenendo una linea di parità tra le parti chiamate in causa.
Purtroppo Tiger king è una produzione dal doppio aspetto.
I primi episodi prendono tantissimo, le bellissime immagini , il personaggio folle, lo stile narrativo sono tutti aspetti che catturano lo spettatore.
Dal terzo si comincia a soffrire un certo senso di ripetizione e si percepisce un concetto di ” la stanno tirando troppo per le lunghe”.
Un po perché siamo a metà della serie e un po perché viene la voglia di vedere come va a finire, si continua per inerzia ma non si può dire che il ritmo sia elevato.
Il fascino e il fattore sorpresa dei primi due episodi va sparendo insieme all’interesse.
La realizzazione è impeccabile, e le informazioni date sono precise e approfondite come la linearità della storia e il montaggio che fanno benissimo la loro parte.
Purtroppo nel contesto del voto globale mi si è abbassato l’interesse man mano che vedevo il documentario.
In due serate l’ho visto ma non posso negare che alla fine sono rimasto un pò deluso.
Il giudizio finale è accettabile ma la scintilla e la fiamma dei primi due episodi si è spenta piano piano.
VOTO: 6
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