Recensione videogame: Unravel
Sono passati quattro anni dall’uscita di questo videogioco prodotto da Electronics Arts e realizzato dallo studio svedese Coldwood ma solo adesso mi sono accinto a giocarlo e recensirlo in quanto incuriosito dal game play e soprattutto dal protagonista principale che comanderemo: un simpatico personaggio fatto con un filo rosso. Lo scopo del gioco è quello di riportare alla luce le memorie di una famiglia completando i vari livelli e il relativo album fotografico, ripercorrendo i ricordi più belli per rendere nitide le foto dell’album che si erano offuscate e decorarle con delle bellissime creazioni artistiche fatte naturalmente di lana rossa e che guadagneremo alla fine di ogni livello.
Fin dai primi minuti di gioco si capisce che siamo di fronte ad una produzione fatta con il cuore e con dedizione da parte dei programmatori. Il giocatore si accorge di questo sentimento vedendolo nelle ambientazioni , nella colonna sonora e nei gesti del protagonista. Ogni dettaglio di questo splendido gioco è curato nei minimi particolari. La grafica è splendida e lascia a bocca aperta i giocatori. Il livello del mare e della neve sono a dir poco fotorealistici. Unravel non è un gioco contemporaneo ma malgrado sia del 2016 non mostra nessuna discrepanza con moltissime produzioni attuali.
Il game play è un perfetto mix tra azione e puzzle anche se questa ultima parte è veramente ridotta al minimo e difficilmente si rimarrà fermi o bloccati in cerca di una soluzione. Altra piccola pecca è la longevità: non altissima ed i titoli di game over arriveranno molto velocemente. Unravel è un gioco a scorrimento orizzontale in 2d che mi ha affascinato e che mi ha fatto adesso venire la voglia di giocare il seguito che è del 2017. Da riprendere e giocare. Buono.
VOTO: 7
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