Si è svolta ieri 16 luglio 2020, presso la sede della Fiamma Tricolore di Reggio Calabria, la conferenza stampa sulla questione del trasferimento dei migranti positivi al Covid in apposite strutture site nel pieno centro della città. All’incontro hanno partecipato anche diverse sigle partitiche e associative operanti sul territorio.
Le ragioni della protesta
La conferenza si è aperta con l’intervento del referente reggino di Fiamma Tricolore Giuseppe Minnella. Dopo i ringraziamenti ai partecipanti, Minnella ha segnalato come la Prefettura – grazie alla protesta mediatica dei giorni precedenti – abbia assicurato che nessuna struttura per migranti verrà istituita nel centro di Reggio Calabria. Tuttavia è trapelato che potrebbero essere individuate altre strutture nella Provincia o nell’hinterland collinare. Viene, inoltre, citato il Sindaco di Riace, Antonio Trifoli. Questi, con un Protocollo datato 6 luglio 2020, ha manifestato la contrarietà dell’Amministrazione di destinare edifici per la quarantena dei migranti positivi.
Prova inconfutabile con la quale si evince che i Comuni del territorio avevano ricevuto per tempo la comunicazione da parte dell’ASP. Minnella ha chiuso il suo primo intervento ribadendo il totale silenzio dell’Amministrazione a guida Falcomatà, per il momento assente ingiustificato. Lo stesso che, proprio durante la fase clou dell’emergenza, era pronto ad intervenire con frasi ad effetto da novello sceriffo.
Gli interventi
Francesco De Leo (Segretario Regionale della Fiamma Tricolore), il quale ha chiesto chiarezza sia per quanto riguarda la salute dei cittadini calabresi e dei migranti (con controlli ad hoc per quelli risultati positivi), sia sulle eventuali strutture che andranno ad occupare.
Margherita Zumbo (Forza Nuova), la quale ha letto l’esposto presentato alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria (vedi foto).
Enzo Vacalebre (Alleanza Calabrese), il quale ha affermato con forza che la suddetta battaglia ha come priorità quella di conservare alcuni cardini fondamentali come la famiglia, il lavoro e la salute di ogni cittadino.
Antonio Marcianò (NFP) ha rammentato l’attività di consegna di beni di prima necessità e farmaci effettuati dal suo gruppo durante la piena emergenza Coronavirus. Ha sottolineato il rapporto umano che si è venuto a creare con le persone, soprattutto quelle con maggiori difficoltà e in condizioni economiche molto precarie. Marcianò, in tal senso, ha parlato di “virus della fame”.
Giuseppe Fontana (Stanza 101 – AmaReggio), ha sottolineato l’importanza di due aspetti: il rischio che si potrebbe verificare nel trasferire i migranti affetti da Covid nella struttura sita in Via Cappuccinelli, sita in pieno centro; la mancanza di trasparenza dell’Amministrazione comunale seguita da una palese violazione della legge, nonché dei diritti di tutti i cittadini.
Italo Palamara (Reggio Futura), il quale ha parlato di vera e propria inchiesta giornalistica condotta dalla Fiamma Tricolore. Per ironizzare su una situazione davvero paradossale, Palamara ha rispolverato un post del Sindaco Falcomatà dello scorso 25 marzo 2020: “Reggio non è un lazzaretto”, in riferimento alle cinquantadue persone provenienti da Milano.
La battaglia sanitaria
In conclusione, Minnella, ha chiarito ulteriori aspetti. Nonostante la risposta della Prefettura soddisfi solo parzialmente, al momento non ci sarà alcuna mobilitazione di piazza. “Continueremo a vigilare”, ha affermato Minnella, mettendo in evidenza come questa sia una battaglia prettamente improntata alla salvaguardia della salute dei cittadini dissociandosi, pertanto, da ogni forma di razzismo e strumentalizzazione sul tema dell’immigrazione.
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